Bentornati a “Indietro nel futuro”, l’unica rubrica che non ha un margine di errore, nel senso che non sbaglia mai. E quando sbaglia, è solo per un’erronea interpretazione della realtà, che di tanto in tanto modifica le anticipazioni da noi rivelate. Probabilmente ogni tanto, la realtà, sbaglia a leggere; perché lei pecca, ma “Indietro nel futuro” mai.
- Partiamo dalle anticipazioni semplici, facili, ovvie: a) “Indietro nel futuro” non sbaglia mai; b) qualsiasi allenatore prenda l’Inter, verrà annunciato come “l’inizio di un nuovo progetto”, “il punto fermo della ricostruzione”, e finirà come De Boer: esonerato da una società, che, non potendo suicidarsi, è costretta a trovari capri espiatori (certo, non che Frank aiutasse, con perle tattiche quali Banega in regia); c) la Juve supererà agevolmente il girone, probabilmente da prima, battendo la Dinamo 2-0 e il Sevilla 1-2. Per mantenere un po’ di suspence, per questa volta, “Indietro nel futuro” decide di non rivelarvi quali saranno gli accoppiamenti del tabellone di Champions ed Europa League.
- Martedì 8 Novembre 2016 gli United States of America conosceranno il loro nuovo presidente: l’ardua scelta tra la segretaria non proprio furbissima e il ninforazzifascistomane dovrebbe, a rigor di logica, premiare la Clinton che, probabilmente, come primo atto governativo, cambierà indirizzo e-mail.
- Napoli – Lazio 3-0, triplo Ghoulam. Palermo – Milan 2-1, fa tutto Lapadula: un goal nella porta avversaria, due nella sua. La Juve vince 8-0, Chievo a brandelli. Diciamo che tutto ciò potrà verificarsi nel momento in cui tra referendum, balle – di fieno – e palle – piene, le nostre – Renzi troverà il coraggio che tra i due coglioni che sta facendo agli italiani, lui ha il ruolo del cazzone.
- Ora le certezze: tra Napoli e Lazio almeno tre goal, la Juve vince faticosamente con il Chievo (2-0, ma con tre tiri nello specchio in 90 minuti), il Milan strappa i tre punti a De Zerbi: 2-1.
- …e Berlusconi ne sarà felice, dopotutto. L’Italia a Renzi, il Milan ai cinesi, ma in realtà comanda ancora lui: l’ultimo coniglio uscito dal suo cilindro, o, come più piacerebbe a lui, l’ultima coniglia – magari egiziana, nipote di Mubarak – uscita dalla sua cappe… ah no, perdonate: il cazzone era Renzi.
- I comunicati online, i voti sul registro elettronico, i libri in pdf e i compiti sul drive. Tutto virtuale, inesistente, finto. Così come il sapere acquisito a scuola.
- Etero che criticano omo. Omo che criticano etero che criticano trans. Cattolici che criticano protestanti e testimoni di geova. Razzisti che criticano neri. Professori che criticano studenti che criticano professori che criticano genitori che criticano i propri figli. Ma qualcuno che critichi se stesso, ogni tanto?
- “Indietro nel futuro”, in questo punto, decide di sua sponte di non anticipare il risultato della partita del Meazza, ma di porre un interrogativo neutro: riuscirà l’Inter, in casa, a trionfare con la corazzata Crotone?
- Una settimana fa, sulla Gazzetta, ho letto un articolo in cui è scritto che il numero 1 dell’ATP, Novak Djokovic, ha solo 415 punti di vantaggio sul numero 2, Andy Murray. Chiedendomi come siano anche solo avvicinabili, in termini di gioco, l’Invincibile Serbo e il Noioso Pallettaro, ho capito: la classifica si basa sull’antipatia. Tanto più vinci, da antipatico, tanto più guadagni in termini di punteggio. Che poi, per il simulatore Andy, questo è davvero l’ultimo treno: non solo ha 29 anni ed è prossimo alla morte, tennisticamente parlando, ma anche per l’altro fattore: più antipatico di così, anche per il Noioso Pallettaro, è davvero impossibile.
- Certo che se l’8 vince Trump, siamo fottuti. E se vincesse la Clinton? Beh, magari meno consciamente e con qualche atomica in meno, ma saremmo fottuti lo stesso.
- Ho il telefono al 10%, quindi vado sul facile: l’anno prossimo Roberto Benigni vincerà la prima edizione del Premio Nobel per l’ipocrisia, mentre Nardella sta ancora aspettando il Nobel per la Fisica. (Qui per il riferimento:https://bottegadiidee.wordpress.com/2016/10/29/indietro-nel-futuro/).
- Certo che per esonerare un discreto allenatore, mandare quello della primavera a una partita da dentro o fuori dell’Europa League, perdere malamente, addirittura con un autogoal, sostanzialmente uscire dalla competizione anzitempo, e non aver ancora nominato il successore del buon vecchio Frank, serviva proprio l’Inter, eh. Suicidio come stile di vita.
- Certo che Scalfari ha davvero pochi concetti in testa, ma ben chiari: la democrazia è demagogia, e il privare del diritto del voto i cittadini un’illuminante idea per ripartire. Renzi docet.
- Ho il telefono all’8%, serve un’altra perla (tanto è facile trovarla in questo paese di porci): Carlo Conti diventerà Presidente della Repubblica, Sgarbi accuserà coloro che lo hanno votato – cioè quelli che i cittadini non hanno eletto – di essere delle capre, così gli animalisti faranno causa a Sgarbi per offesa nei confronti delle capre e Carlo Conti, accusato da Sgarbi di farsi troppe lampade, si trasferirà in Groenlandia, diventando un perfetto eschimese. Matteo Renzi, per lutto, si dimetterà, e l’Italia sarà un posto migliore.
- O forse tutto ciò che è stato scritto nel punto 14. non succederà, e l’Italia continuerà a essere perpetuamente un Paese di ignoranti che votano imbecilli, che danno credito a studiosi famosi per i loro insulti e a conduttori che vengono ricordati per la loro carnagione – falsa, ovviamente – e non per la loro – falsa, ovviamente – capacità. Vabbé, vado, che la realtà mi sta distruggendo. Riproduco “Lamento per la morte di Pasolini” – ho bisogno di rallegrarmi, sapete com’è. Alla prossima.
Bottega di idee
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