Quest’oggi, dopo il soul e il blues, il nostro cammino prosegue sulle cullanti note del funk. “La sporca estensione dell’autentico: il funk” è, quindi, l’appuntamento odierno, in cui riuniamo quattro eminenze di questo genere.
Libero. Rude. Primordiale. Scevro di schematismi, privo di inquadrature, il funk nasce negli anni Cinquanta, negli USA, e dal suo iniziale significato di “cattivo odore” si è esteso in più accezioni: da “sexy” a “sporco”, passando per “autentico”, questo meraviglioso genere è stato indiscutibilmente creato da un autore già – meritoriamente, per carità – citato qui: James Brown. Vediamo dunque come da Brown si sia arrivati a un genere che poi ha influenzato e contraddistinto anche la musica moderna, modificando stile e strutture di genere ancor oggi in voga, primo tra tutti l’hip-hop: quattro autori, tre canzoni per ciascuno, dodici perle da ascoltare quando, come e dove volete.
- James Brown, indiscusso pioniere di questo genere, viene qui oggi ricordato con Papa’s got a brand new bag, I got the feelin’ e I got you (I feel good);
- George Clinton è, invece, considerato come uno dei precursori e dei maggiori esponenti del funk a livello mondiale. Atomic dog, Loopzilla e Last dance sono quasi universalmente riconosciuti come i tre maggiori singoli del suo enorme lascito;
- I The Jackson Five incarnano invece la perfetta commistione avvenuta tra funk e disco music: del primo gruppo del leggendario Michael, vi portiamo all’orecchio I want you back, ABC e la soave I’ll be there;
- Gli Earth, Wind & Fire proseguirono su questa rotta, con pezzi come That’s the way of the world, Shining star e Sing a song.
Sperando che su queste meravigliose note possiate rilassarvi e ampliare la vostra cultura musicale, vi salutiamo, rinnovando l’appuntamento con “Musica: geni e generi” per continuare, assieme, questo splendido percorso.
Grazie, buonanotte.
Bottega di idee