Musica: geni e generi

Dopo una settimana più rilassata del solito, con un solo articolo, cerchiamo di chiudere al meglio questo sabato non rinchiudendoci in una becera e squallida discoteca ma ascoltando musica di qualità. Vera qualità, che trovate sempre qui.

Prima Nirvana, Pink Floyd, Rolling Stones e Beatles, poi U2, Led Zeppelin, The Clash e Deep Purple. Otto band, tre canzoni a testa: ventiquattro canzoni, anzi poesie, insomma capolovari, che Bottega di idee ha deciso di evidenziarvi. Oggi riapriamo e chiudiamo definitivamente il discorso sulle band inglesi, mentre percorso analogo (due o tre articoli circa) verrà stilato per il cantaurato italiano, ‘genere’ che sarà affrontato negli articoli a questo successivi. Ma torniamo a noi, torniamo alla musica. Eccovi, di seguito, le quattro band che abbiamo scelto per voi:

  • The Who sono un gruppo tanto ignoto al vulgus quanto conosciuto a un pubblico più competente. Per ricordarli, vi portiamo all’attenzione canzoni come Who are you? – che sfiora addirittura i 20 milioni di visualizzazioni su YouTube -, Baba O’ Riley e I can’t explain.
  • Altro gruppo storico inglese, che va annoverato fra i più incisivi nella storia della musica (ancor oggi le loro canzoni segnano veri spartiacque della storia musicale), sono i Queen. Di loro, per quanto risulti difficile rammentarne solo tre pezzi, ricordiamo anzitutto Bohemian Rhapsody, ancor oggi suonatissima, e la storica We are the champions, che ha segnato una vera e propria epoca e che rientrerà nella particolare classifica qui, nelle ultime tre righe dedicate a Jimi Hendrix. Con lei – o forse no… un po’ di suspence ci vuole -, impossibile dimenticare forse il più grande capolavoro della storia dei Queen, We will rock you.
  • Nella drammatica scelta che Bottega di idee ha dovuto prendere, tra gli Oasis e i Sex Pistols abbiamo scelto quest’ultimi. Ve li vogliamo far tornare alla mente con una versione che passa dall’ironico al trash, tutta nel loro tagliente stile, di Jingle Bells, con un rifacimento, come detto, assai particolare. Tornando a versioni un po’ più, per così dire, “classiche”, come non ricordare Anarchy in the U.K.? E poi, come se non bastasse, eccovi Holidays in the sun, altro pezzo storico dei Pistols. Sebbene sia difficile un po’ per tutte le band rammentarle con solo tre pezzi, speriamo che una versione nuova e abbastanza sperimentale venga visto come un rischio apprezzabile e non, invece, deprecabile. Detto ciò, giungiamo con tristezza all’ultima band da noi ricordata.
  • Ultimi, ma non certo per importanza, sono i The Cure: un gruppo postpunk ‘moderno’ e innovatore, di cui è sostanzialmente impossibile ricordare solo tre canzoni. Dovendo però attenerci al programma, ricordiamo le tre canzoni più viste del gruppo su YouTube. Terza di questa particolare classifica è Just like heaven, subito preceduta da Boys don’t cry. Concludiamo, infine, con forse il più grande capolavoro dei The Cure, Friday I’m in love, che sfiora quota 36 milioni.

Sperando che la straordinaria quantità di visitatori (di questi primi mesi di Bottega di idee) di “Musica: geni e generi” – la prima rubrica per visitatori, la terza per visualizzazioni dietro a “Indietro nel futuro” e a  “Il decalogo” – si ripeta e si dica entusiasta, vi lasciamo avvicinarvi alla Domenica con le dolci note di questi meravigliosi gruppi.

Grazie, e buonanotte. Anzi, buone note. Insomma, buona musica a tutti.

Bottega di idee

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