Dopo la nostra prima esperienza con i cantautori italiani, proseguiamo con altri tre massimi esponenti del cantautorato italiano: Lucio Dalla, Giorgio Gaber e Ivano Fossati. Buon ascolto.
Accigendomi a scrivere quest’articolo, oggi come sempre, scorro il lungo elenco di canzoni del mio smartphone. Apro la playlist “Giorgio Gaber”. Riproduco “Destra-sinistra”, una canzone che quasi mezzo secolo prima poneva dei dubbi ancor oggi assolutamente attuali: che cos’è la destra? E la sinistra? Ha ancora senso dividere il mondo politico in questi due scompartimenti? Ascoltando l’allegra canzone di uno dei profeti della musica italiana, penso che sia arrivato il momento di parlare di lui, di ritornare a una delle rubriche più educative e alternative del nostro sito. E allora torniamoci, a ritmo di musica. Qui di seguito, i tre autori che vi riportiamo alla memoria quest’oggi, accompagnati da loro cinque pezzi significativi.
- Il già citato Giorgio Gaber, sebbene non sia esattamente un cantautore (è stato un grande attore e comico, uomo di teatro e di vita), non poteva non rientrare in questo nostro elenco. Di lui, oltre a Destra-sinistra già prima rammentata, ricordiamo Il dilemma, L’illogica allegria e La libertà. Ma il suo pezzo più geniale, ironico e a tratti unico nella vastissima gamma del cantautorato italiano è senza dubbi Qualcuno era comunista.
- Ivano Fossati è, invece, a tutti gli effetti un cantautore, senza se e senza ma: più volte – usando un obbrobrioso termine – ‘coverizzato’, è autore di varie perle uniche nel loro genere. Tra queste, spiccano I treni a vapore, Carte da decifrare e Anime salve, autentica meraviglia scritta con quello che definimmo ‘il più grande cantautore italiano di sempre’, Fabrizio De André. Più caratteristiche e meno conosciute delle tre già citate, ma degne d’eguale considerazione, sono L’uomo con i capelli da ragazzo e Italiani d’Argentina.
- Concludiamo quest’articolo con un autore recentemente scomparso: Lucio Dalla. Strepitoso autore, buono in ogni epoca nel quale lo si ascolti, sarà attuale anche fra cent’anni. I pezzi che vogliamo riportarvi all’orecchio, oltre alle storiche Piazza grande e Caruso, sono Attenti al lupo e Caro amico ti scrivo. Quinta, ma non certo per bellezza, è Futura, gemma assoluta di Dalla, con cui vogliamo concludere quest’articolo.
Dopo tanta meraviglia, qualsiasi parola sarebbe inutile.
E quindi non diciamo più niente.
Buon ascolto, e buona musica.
Bottega di idee