Musica: geni e generi

Terzo episodio della nostra rubrica sui più importanti cantautori italiani. Oggi, Bottega di idee, vi riporta quindici perle di tre autori fuori dal comune, diversi per definizione, atipici e caratteristici.

La grinta di Vasco, l’eleganza di Guccini, la follia di Enzo Jannacci.
Il primo è colui che ha reso credibile il rock in Italia, che ha saputo miscelare raffinatezza e grinta, testo e musica. Il secondo è uno dei pochi cantastorie rimasti, il miglior narratore della musica italiana. Il terzo è stato un folle, un rivoluzionario, un genio forse troppo spesso dimenticato. E noi, qui di seguito, ve lo vogliamo ricordare.

  • E, d’altronde, un folle come Enzo Jannacci non può che essere ricordato in tutta la sua follia: è praticamente impossibile trovare due versioni uguali della stessa canzone, poiché i testi, lui, li inventava al momento. E’ stato, insieme a Gaber e Rino Gaetano (di cui vi parleremo al nostro prossimo “appuntamento”), il più grande, e forse il migliore, “improvvisatore” della musica italiano. Estro e creatività, insomma, a servizio dell’intelligenza: solo così sarebbero potute nascere Son s’ciopaaa (meravigliosa quest’edizione live, che ci fa capire al meglio quel concetto di improvvisazione che esponevamo prima), Se me lo dicevi prima, o Vengo anch’io, no tu no!, ancor oggi testo più conosciuto di Jannacci. Testo altrettanto degno di nota e di diffusione è indubbiamente Io e te, sebbene, perlomeno a parer nostro, la perla più preziosa della collezione di Enzo Jannacci sia indubbiamente Quelli che, veramente apprezzabile per il modo incredibile in cui riunisce quasi tutte le “categorie sociali” con eguale allegria e arte, e che, per questo motivo, costituisce un unicum nella musica italiana.
  • Francesco Guccini, dicevamo, è il miglior narratore della musica italiana, uno dei pochissimi cantastorie rimasti nella nostra becera epoca di hit. Qui, lo ricordiamo con AddioVedi caraAutogrillLa locomotiva e Auschwitz – già citato da noi nello speciale su Primo Levi e sulla Liberazione.
  • Mi piaci tu è, probabilmente, il testo che tutti gli innamorati del mondo, soprattutto se non hanno il coraggio di dichiararsi, hanno sentito almeno una volta nella vita, così come tutti i malinconici o le persone in momenti difficili della loro esistenza hanno udito Un senso. Di queste due meraviglie, così come di Albachiara, de Gli angeli – citati in un nostro recente articolo –  e di Vivere, dobbiamo ringraziare Vasco Rossi, che come dicevamo qualche riga sopra, ha saputo unire rock e cantautorato, musica e testo, collegando, tramite la sua musica, intere generazioni.

E speriamo che questa meravigliosa musica continui a propagarsi, di generazione in generazione.

Bottega di idee

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