Torna la nostra rubrica musicale con il suo penultimo episodio sui cantautori italiani. Oggi, Bottega di idee, ricorda Gino Paoli, Paolo Conte e Roberto Vecchioni.
Solo il pubblico, e il palco. Poi un microfono, e poco altro.
Fermi, in piedi, al massimo qualche elegante movimento con le mani, quasi come volessero disegnare in aria la loro musica. In questo, Gino Paolo, Paolo Conte e Roberto Vecchioni, sono uguali. Autori diversi, certo. Ma uguali.
Uguali nel loro amore per la musica, per l’armonia, per l’eleganza.
Uguali nel parlare la loro lingua natia: la musica. Che qui, di seguito, ricordiamo.
- Gino Paoli. Oggi 82enne, il natio di Monfalcone ha scritto e cantato la storica e meravigliosa, più volte “coverizzata” – per usare un termine moderno – anche se, ovviamente, mai eguagliata: Sapore di sale. Da ricordare, dello stesso autore, sono Il cielo in una stanza, Una lunga storia d’amore, Averti addosso, E m’innamorerai.
- Unico, inimitabile e mai banale è invece Paolo Conte: di lui si ricordano pezzi storici come Via con me (It’s wonderful) o Sotto le stelle del jazz, più “leggeri” come Bartali. Gli impermeabili, pezzo meraviglioso, e Genova per noi, melanconica e poetica, completano il repertorio da noi ricordato di quest’autore poliedrico ed eclettico.
- Roberto Vecchioni è, invece, autore, cantante, musicista, professore. Cantautore appassionato e appassionato, di lui si ricordano Voglio una donna e Ho conosciuto il dolore, meno note di Luci a San Siro o Sogna ragazzo, sogna. Chiamami ancora amore è invece l’ultimo testo che vogliamo portare alla vostra attenzione, con il quale Roberto Vecchioni ha potuto trionfare al Festival di Sanremo 2011. Un testo ancor oggi attuale e vivo, da ascoltare e riascoltare, fino allo sfinimento.
Sfiniti, invece, noi, non lo siamo né oggi, né lo saremo domani.
Perché la musica, se è tale, non stanca.
Non ha tempo, e non ha spazio.
Solo ricordo.
E noi, qui, la ricordiamo.
Bottega di idee