Come promesso, Bottega di idee prende forma. Dal logo alla copertina, passando per la nuova curatrice digitale, il nostro sito si espande per cercare di poter portare sempre a più persone i messaggi di cultura e impegno civile che abbiamo sempre sbandierato. Da oggi, infatti, Bottega di idee avrà una sua pagina ufficiale su Facebook, Twitter e Instagram, con una politica diversa su ciascun social. Qui, di seguito, tutto ciò che c’è da sapere su come è nato e con che spirito questo processo di ulteriore evoluzione del nostro sito.
A Giulia e Gaia, che hanno reso possibile tutto questo.
Leggendo la dedica, qualcuno si starà chiedendo chi è Gaia, nome nuovo per questo sito.
Bene, semplicemente è colei, insieme a Giulia, che ha reso possibile tutto questo.
Gaia, formalmente, è la nuova curatrice digitale di Bottega di idee. Ma, informalmente, è molto di più. E’ la ragazza che ha digitalizzato il disegno di Giulia facendolo risaltare con un pattern fresco e accattivante, è quella ragazza che ha creato, dal nulla, la bellissima copertina delle pagine Facebook e Twitter del nostro sito. Ma non per farvi rimanere nell’astratto, mostriamo subito qualche immagine – il disegno (non digitalizzato e senza pattern – operazioni queste svolte da Gaia) del logo del sito che segue verrà regolarmente caricato sulla slideshow dedicata ai disegni di Giulia.


In tutta questa storia meravigliosa, di un sito nato il 22 ottobre con dieci frasi, anzi, sentenze, c’è però da specificare una cosa, molto importante. Noi, da sempre, abbiamo sbandierato ideali di cultura, di legalità, di anticonformismo. In particolare, nella rubrica “L’Anti”, quella dove avversiamo alcuni specifici argomenti – qualche giorno fa è uscito “L’Antidanza” -, cerchiamo sempre di andare in direzione ostinata e contraria, di mostrare contraddizioni di un mondo sempre più illogico. E, ve lo annunciamo già, uno di questi articoli estivi sarà proprio “L’Antisocial”. Noi, infatti, riteniamo che i social, per quello che sono diventati, siano un morbo. Un male inestirpabile della società, un nonluogo che, se usato in modo negativo, può persino arrivare a portare persone a suicidarsi. Una delle pochissime cose oggettive che si possono dire sulla realtà dei social network è che sono “oggetti” neutri. L’uso di Twitter o di Facebook così come di qualsiasi altro social dipende dall’utenza, non dal social stesso. E noi, dei social, vogliamo farne buon uso. Perché, citandoci, “la vera ribellione, oggi, non è evadere dalla realtà del web, dei social, che ci domina e ci opprime, ma farne buon uso.”
La nostra ribellione è pronta.
E voi, invece, fatene buon uso.
Bottega di idee
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