Giulia è stata, come ormai saprete, la prima persona a collaborare con Bottega di idee. Giovane artista, ha sempre provato a portare la sua arte, in un luogo che finalmente le ha dato lo spazio che meritava. Qui sotto il redattore la intervista, tra ricordi passati, descrizioni presenti, e auspici futuri.
Come mai hai deciso di entrare a far parte di Bottega di idee?
Fin dall’apertura di Bottega di idee, mi avevi chiesto di collaborare per quanto riguardava l’aspetto più artistico. Devo dire che l’inizio non è stato dei migliori, poiché ero piuttosto dubbiosa e non sapevo se ne sarebbe davvero valsa la pena. Anche per questo motivo i miei disegni non sono molto frequenti nei primi mesi di attività. Malgrado l’esordio incerto, sono stata felice di essere diventata una collaboratrice. Talvolta, nonostante io collabori da un anno, fatico, tuttavia, a portare più “contenuti”, ma ho deciso di continuare perché sono sicura che le novità che verranno apportate saranno molto stimolanti.
Hai definito musica e arte “passioni fondamentali”. Prova a estendere l’importanza che hanno per te anche a noi, in qualche riga.
Non riesco a immaginare in alcun modo le mie giornate senza questi due aspetti perché, come hai giustamente ricordato, sono fondamentali. In particolare il disegno è una parte di me e, avendo da sempre questo amore, dubito che con il tempo mi abbandonerà. È facile cadere nella banalità quando si parla delle proprie passioni e probabilmente così sarà anche nel mio caso. Ad ogni modo, per me non è mai facile esternare ciò che provo attraverso le parole (ad esempio ora sto facendo una fatica incredibile e spiegare tutto ciò che voglio), per questo motivo da sempre ricorro all’utilizzo di un foglio e di una matita. Riguardo la musica posso dire che, insieme al disegno, concorre a definire la mia persona. Parlare genericamente di musica e disegno, come forse si capirà, mi risulta molto difficile, sarebbe sicuramente più semplice rispondere a domande più specifiche.
Andiamo allora nello specifico: come coniughi la monolitica quotidianità all’eccentricità dell’arte?
In realtà non so come coniughi la monolitica – aggettivo che mi fa molto ridere – quotidianità all’eccentricità dell’arte. È una domanda strana. Io non faccio nulla per rendere la quotidianità meno quotidiana.
A quali modelli artistici ti rifai per le tue opere?
Il movimento artistico che prediligo maggiormente è l’espressionismo, in particolare quello viennese di Schiele. Ovviamente apprezzo molto anche altri artisti tra cui Chagall, Gauguin, Klimt, i fauves e i futuristi in generale e Picasso. Proprio quest’ultimo è una vera e propria fonte di ispirazione per gran parte dei miei lavori.
Abbiamo parlato di passato e di presente, sinora. Ma quali sono i tuoi auspici futuri?
Mi auguro semplicemente di portare molti più disegni su Bottega di idee: ciò che avete visto finora non sono io al cento per cento, anzi, forse non sono proprio io. In ambito privato, preferisco non sbilanciarmi troppo.
E allora, sperando che nel prossimo futuro la personalità di Giulia possa essere chiarita in tutte le sue parti, a me non resta che ringraziare lei e tutti quelli che stanno scorrendo queste righe, rinnovando l’appuntamento alla prossima, speriamo sorprendente, intervista.
Bottega di idee