L’intervista a Teresa

Quella di Teresa è stata, con ampio distacco, la biografia più letta e apprezzata dei nostri collaboratori. Oltre 1000 persone hanno interagito, più o meno direttamente, con la presentazione che ha fatto di se stessa. Così come Sofia, e dopo Giulia e Simone, la sua intervista chiarisce al meglio alcuni concetti per lei fondamentali, dalla musica ai libri. Perché Teresa, anche se forse non troppo consciamente, rientra perfettamente nel detto schopenhaueriano, dato che lei, così come la sua vita, è un pendolo oscillante tra la creatività e la fantasia, con qualche breve e fugace attimo di pura genialità.

Come mai hai deciso di entrare a far parte di Bottega di idee?
Quando il tuo compagno di classe alto e un po’ strampalato ti chiede di scrivere qualche articolo per il suo piccolo cantuccio del mare del web, in cuor tuo non puoi dire di no, a quella testolina piena di idee e capelli perennemente troppo lunghi e fuori posto. Poi se in un mondo ideale la tua vita consisterebbe nel tessere il tuo bozzolo e rimanere rinchiusa in un nido fatto di libri, penne, fogli e tazze di the, non c’è niente di più allettante di scrivere dei piccoli mondi che trovi su carta e cercare di mostrarne la meraviglia agli altri, no?

Pianoforte, scrittura, tanti sogni. Dalla loro unione si sviluppa il tuo essere. Prova a definirlo in qualche riga.
Ehm, chiedo l’aiuto a casa, si può? Non saprei come definirmi, sono una delle miliardi di anime vaganti di questo mondo, una delle miliardi di espressioni del genere umano, pensando a quanto siamo piccoli tutte le mie particolarità divengono nulla, anche esse sono in qualche modo ripetizione di qualcosa che già è… Insomma, definire in generale non è facile, figuriamoci definire me! Non mi resta che sperare che la mia risposta sull’impossibilità di definire sia di tuo gradimento. D’altronde, come disse il caro vecchio Oscar Wilde, “chi può calcolare l’orbita della sua anima”?

Cosa sono i libri per te? E che importanza, secondo te, dovrebbero rivestire a livello societario e culturale?
Sono pura magia. Non è semplicemente incredibile come noi umani abbiamo inventato dei codici, delle macchie di inchiostro totalmente arbitrarie, che colleghiamo a suoni a loro volta collegati a oggetti? E che da questi segni il nostro cervello riesce a ricostruire intere città, mondi, universi? E’ semplicemente magia per i miei occhi, alberi trasformati in lamine sottili che divengono montagne, lacrime, neve.
Se con libri intendiamo tutte le tipologie di testo, dagli horror ai saggi alle enciclopedie, è nei libri che giace la coscienza passata e quella che sarà. Nello specifico la narrativa, il leggere storie, divenire un occhio curioso e impertinente nelle vite di personaggi che non stanno da nessuna parte se non nelle pagine e nelle menti, permette di immedesimarsi, vivere noi stessi altre vite e così riuscire nella vita di tutti i giorni a capire meglio chi ci sta attorno, essere più comprensivi e compassionevoli.

Primule è uno degli articoli tuoi che più e piaciuto. Secondo te, perché?
Un’altra domanda di difficile risposta, non saprei perché quell’articolo in particolare sia piaciuto più degli altri, penso che la storia di Agnes Grey sia una storia di grandissima delicatezza e sensibilità, come poche altre.

Per concludere, cosa vedi nel tuo futuro?
Per quanto riguarda Bottega di Idee, spero di riuscire a trovare il tempo per scrivere qualche articolo, anche vista la mia lunga assenza. Personalmente invece la strada che ho davanti è fatta di dubbi e di incertezze, che spero di riuscire ad affrontare. Ah, poi spero di riuscire a risolvere la mia dipendenza da zuccheri, ma quella è tutta un’altra storia…

Un’altra storia, perché no, tutta da raccontare.

Bottega di idee

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