Cime tempestose

Quarto appuntamento in questa settimana del ricordo. In questa sua composizione, Valeria ci racconta “Cime Tempestose” -, in una recensione pura, chiara, e cristallina, del capolavoro di Emily Brontë. Accompagnato da un nuovo disegno di Giulia, lo scritto di Valeria sfiora, più implicitamente che non, il tema del ricordo, lasciandolo immaginare ai lettori, che grazie a quest’esperienza (a tratti quasi onirica), potranno ritrovare in sé ciò che spesso ci si dimentica: il valore e l’importanza del ricordo, ma anche la poesia e la perfetta espressività della lettura, e di come la fusione di questi due elementi possa davvero fare breccia nei nostri cuori.

Cime tempestose, Emily Brontë, 1845-1846

“Perché non avrebbero potuto separarci né la miseria, né l’umiliazione, né la morte, né nessun’altra cosa che Dio o Satana avrebbero potuto infliggerci, niente: sei stata tu, di tua volontà, a farlo. Non sono stato io a spezzarti il cuore, l’hai spezzato tu; e insieme al tuo, hai spezzato anche il mio. Peggio per me, che sono forte. Se voglio vivere? Che vita sarebbe, quando tu…oh Dio! Piacerebbe, a te, vivere quando la tua anima è chiusa in una tomba?”

Leggendo Wuthering Heights – questo il titolo originale – è inevitabile essere colti, di tanto in tanto, da un tremito che corre sotto pelle, e la citazione sovrastante ne può dar ragione. L’atmosfera di per sé basterebbe a questo: una brughiera disabitata che si estende per miglia e miglia, di cui si percepisce l’umidità fredda e penetrante, una luce spettrale, la tenuta di Wuthering Heights che si innalza da sopra una collina in tutta la sua imponenza, come un castello gotico, il silenzio sovrastato dal lamento del vento. L’ambiente carico di tensione è l’esatto riflesso del mondo interiore del personaggio disturbante che muove la storia con una passione e un’energia a cui ci si abbandona, la cui vita viene percorsa dal ricordo dettagliato che ne ha Nelly, domestica della tenuta, sua allevatrice nell’infanzia e asservita, poi, nell’età adulta.                                              

Entrato a far parte della famiglia Earnshaw di Wuthering Heights, come trovatello inquietante dal passato oscuro e dal presente tormentato, gli viene assegnato il solo nome di battesimo, Heathcliff, ed è costretto a farsi sottomettere, in una condizione umiliante di inferiorità, dall’inizio della sua nuova vita.                                               Da un’esistenza crudele emerge un carico opprimente di sentimenti negativi che si rispecchiano nel suo carattere rude e scontroso, corrispondente al suo aspetto fisico, terrorizzante per chi gli sta intorno, dietro cui in realtà si cela una profonda tenerezza. Questo suo lato trova espressione solamente nel suo legame con Catherine, sorella adottiva, la sola persona in grado di scacciare frustrazione e vergogna, demoni che Heathcliff si porta con sé fin dall’infanzia, e di restituirgli la più intensa gioia di vivere nei momenti trascorsi insieme. Catherine emerge dal resto del nucleo di personaggi, che pur costituiscono ognuno un tassello importante, per il potere di dirigere la storia e la personalità fortemente spiccata da rimanere impressa nella mente almeno quanto la figura di Heathcliff.

Nelly, che in quanto narratrice svolge il duro compito di lucidare il ricordo e con estrema cura riportarlo al suo interlocutore, ha inciso nella sua memoria, oltre alle impressioni sull’indecifrabile Heathcliff oggetto della sua osservazione, lo sviluppo dei rapporti fra i singoli personaggi, che, attraverso l’esplosione di sentimenti incontenibili, hanno portato ad azioni, le quali, una dopo l’altra, si sono spinte verso la degenerazione degli eventi.

Il linguaggio esprime allo stesso modo la forza dirompente della storia, con la sua essenzialità e precisione che colpiscono nel segno. Dialoghi brutali, talvolta sgrammaticati, sintomo di un ambiente rozzo e ignorante, contribuiscono a esprimere questa forza, scaturita dai sentimenti di rancore, disprezzo, frustrazione, ma vi sono anche parole di un amore autentico, che lotta per emergere dalla palude di violenza e sottomissione.
Amore romantico nel senso più appropriato del termine, di una tragicità struggente, ma che riesce al contempo a trasmettere profonda gioia e a rendere poetico il romanzo, pur nella sua crudezza.

Il ricordo, che per Nelly è qualcosa di ormai troppo lontano per angosciarla, è invece per Heathcliff una condanna, poiché il suo dolore si nutre proprio di questo. Il ricordo troppo vivido del viso di Catherine lo costringe a vivere il resto dei suoi giorni con la consapevolezza di essere stato privato di quella che lui sente essere da sempre la sua stessa anima.
Da lei non riesce a separarsi neppure dopo la sua morte, mantenendo ostinatamente un dialogo forse con la propria immaginazione, forse con lo spirito nell’Aldilà. Trasferendo sulle altre persone l’enorme carico di sofferenza per un amore strappato, vive il resto della sua vita a cercare di colmare la profonda ferita e a volersi vendicare del mondo intero. Il ricordo di Catherine gli impedisce di bloccare il flusso incontrollabile di pensieri su ciò che sarebbe potuto essere e ciò che invece è stato.                                         Le immagini atroci sulla violenza, la malattia e la morte contrastano con quelle del mondo dell’infanzia, descritto in tutta la sua spontaneità e leggerezza, così come i dialoghi fra i due protagonisti sono tanto commoventi, nella loro tenera malinconia, da riuscire ad offuscare per un attimo la brutalità degli eventi.

Impressionante è osservare come la relazione fra Heathcliff e Catherine, dalle radici tanto profonde, sia stata ostacolata da decisioni, prese dalla stessa Catherine con ottusa leggerezza, da cui poi verrà sempre tormentata con l’inevitabile ricordo.

Capire come – e quanto – il disprezzo e l’autodistruttività, frutto del torturante ricordo del passato, prendano facilmente il sopravvento sull’amore e la felicità, rende perfettamente l’instabilità della vita, e le infinite direzioni che si possono dare a essa.

Valeria Delzotti

                                                                                       

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