Bella e sciocca

Zelda Fitzgerald

Simbolo dei Roaring Twenties, Scott e Zelda Fitzgerald hanno avuto un matrimonio infelice, in parte raccontato dalla stessa Zelda nel suo unico romanzo Save me the Waltz. Benedetta ci mostra l’infelicità di Zelda (per noi ritratta da Aurora), icona protofemminista messa in ombra dal marito col quale ebbe un rapporto tanto tumultuoso da spingerla più volta a tentare il suicidio.
Consiglio musicale: Young and Beautiful, Lana del Rey

Cado dalle scale. O forse mi lascio cadere. Nella confusione sfolgorante della festa nessuno riesce a capire.
Il mio corpo rotola giù dalle scale, producendo tonfi che si perdono tra le note di musica jazz. Alcuni invitati accorrono. Signora Fitzgerald, Zelda, sta bene? Aiuto, aiuto! Cosa diamine è successo? Qualcuno chiami Scott, in fretta! Le voci si sovrappongono le une alle altre e mi ronzano nelle orecchie.
Non oppongo resistenza quando mi sollevano da in fondo alle scale e mi trascinano fino a un divanetto, dove lasciano che mi accasci, quasi fossi morta. Lascio cadere il capo all’indietro, gli occhi chiusi e la bocca sbavata di rossetto semiaperta, la testa che mi duole troppo per fare alcunché.
Cosa è successo? Chiede Scott accorrendo nella stanza. Zelda, Zelda, guardami, svegliati, Zelda! Qualcuno chiami un medico!

Scommetto che avrà le lacrime agli occhi. La gente intorno a lui gli ripete che devo essere caduta, che probabilmente ho bevuto troppo e ho messo giù male un piede. Ma, nonostante la confusione generale e il baccano che nemmeno l’interruzione della musica è riuscito a far scemare, lui sa che non è così.

Abbiamo evitato l’argomento per tutto quel tempo, ma questo stesso silenzio aveva fatto sì che il dolore mi ristagnasse dentro. E ora ecco che il problema si ripresenta! Sarà arrabbiato con me che, nella mia pigrizia e insofferenza, non ho avuto la forza di aspettare di essere lontana dagli altri per saltargli addosso e riversargli contro tutta la mia rabbia, e ho deciso di buttarmi giù dalle scale. Proprio lì, davanti a tutti! Cosa avrebbero detto tutti? Siamo Fitzgerald, il sogno dei ruggenti anni venti. Siamo una coppia felice, la più felice che ci sia, e lui è follemente innamorato della mia sfacciataggine e di tutte le mie bizzarrie non convenzionali… E io mi sto mostrando così debole e pallida, col petto che si solleva lentamente e dolorosamente ad ogni respiro.

Ho già tentato il suicidio una volta, ingerendo una quantità di pillole spaventosa. Mi sono salvata solo perché Scott vedendomi incosciente e notando che il barattolo di sonniferi era vuoto si era preoccupato e aveva fatto chiamare un medico al più presto. Quando mi sono risvegliata non ne abbiamo parlato. Ci siamo guardati con aria stanca. Poi mi sono lamentata di avere un gran mal di testa, chiedendo che mi fosse dato qualcosa da bere. Il viaggio in Italia e la notizia della pubblicazione del nuovo romanzo di Scott sono bastati a distrarci per un po’.
Pensavo che tornando a Parigi saremmo stati di nuovo felici. Basta litigi, basta ore di interminabile solitudine mentre Scott scrive. Ma Scott ha conosciuto quell’uomo, Hemingway… E ne è rimasto così affascinato! Cosa ci abbia visto in lui è per me un mistero. Ma l’ha preferito a me e io mi sono sentita così ferita… Ho lasciato che la bocca mi si riempisse di veleno e ho iniziato a mordere con ferocia Scott, dicendogli che evidentemente doveva andare a letto con Hemingway se era tanto superiore a me. Queste parole hanno offeso la sua virilità… Gli uomini se la sentono scalfire con tanta facilità, la virilità!
Fate aria, fate aria, non statele tutti appresso, ha bisogno di respirare! Il dottore sta arrivando, Scott, non ti preoccupare. Le voci intorno a me sono ancora così confuse… Non saprei nemmeno dire chi ha parlato.
Scott mi stringe la mano, sussurrando che andrà tutto bene. Certo… Sarebbe andata meglio se lui non si fosse scopato quella prostituta. O se non mi avesse ignorato tutte le volte che ho cercato di parlargli stasera.
Forse capisco troppo di questa vita. Bella e sciocca, bella e sciocca! L’ho sempre detto, non c’è fortuna più grande per una donna che quella di essere bella e incredibilmente sciocca, perché la bellezza offre tantissime opportunità, e la stupidità impedisce di capire quanto queste siano miserabili. E se non si capiscono le angosce della vita come si può essere infelici?
Le persone continuano a parlare e parlare. Che fastidio che devo aver causato. La festa però non era poi così divertente. E forse sarà anche peggio ora che i leggendari Fitzgerald se ne dovranno andare in tutta fretta. Il medico dirà che devo essere portata a casa, che non sto poi così male e che poteva andarmi peggio. Scott farà chiamare un’auto e mi riaccompagnerà a casa. E la storia finirà qui, non se ne riparlerà.
Non dovrò porre domande difficili né dare risposte scomode.
Dovrò solo essere bella e sciocca.

Benedetta

2 pensieri riguardo “Bella e sciocca

  1. L’ho letto tutto d’un fiato! Zelda era bella, ma non sciocca e lei lo sapeva. Capiva perfettamente le angosce della sua vita e ne era infelice.. Un pezzo piacevole!

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