Alice, che si aggiunge a Lara come nuova disegnatrice e che illustrerà la nuova rubrica di Francesca sulle emozioni, si presenta oggi, parlandoci anche delle sue passioni. Buona lettura!
I tuoi lavori inizieranno a prendere forma fra un paio di giorni, e da lì in poi accompagneranno la rubrica sulla emozioni da poco annunciata che curerà Francesca. Cosa ne pensi dell’idea generale della rubrica e in che modo pensi possa esserti proficuo curare questi disegni?
E’ una rubrica che ritengo molto interessante perché rende possibile un lavoro introspettivo verso la mia interpretazione delle emozioni comparata a come le percepiscono le altre persone. E’ utile per capirmi meglio, per comprendere meglio ciò che sento e provo e mi aiuterà anche a sviluppare il mio segno, che è differente dallo stile di disegno perché è la linea della matita, del pennello – ognuno ne ha uno proprio, come la calligrafia. Aiuterà anche la mia percezione delle cose e a lavorare di più e organizzarmi, inoltre mi darà la capacità di analizzare in profondità ciò che provo.
Oltre a te, altri che hanno disegnato, nelle varie stagioni di Bottega di idee, sono stati Giulia, Aurora, Michele e Lara. Ci dai qualche impressione riguardo ai loro stili? E in cosa cercherai di differenziarti da loro, sottolineando il tuo?
Michele e Lara li conosco da tanto tempo e trovo i loro stili semplicemente magnifici. Michele disegna anche lui vignette e ha un fumetto personale che seguo sempre e il suo stile è estremamente fumettistico, lineare, espressivo e molto incisivo. Lara e i suoi fumetti, sulla linea di manga e anime, sono molto divertenti e lei ha un’abilità nel disegno che pochi possono vantare. Inoltre, quando i suoi disegni non sono fumetti, è capace anche di cose estremamente realistiche. Giulia e Aurora non le conosco personalmente, quindi il mio giudizio si basa semplicemente sulla visione dei loro disegni per Bottega di idee. I disegni di Giulia li trovo molto interessanti, sono espressivi e comunicano tanto e hanno una gestualità e un segno molto particolare. Aurora, nella sua semplicità ha una buonissima mano, soprattutto per i ritratti, per quello che ho potuto vedere. Sono ritratti che riprendono la persona in maniera ottima e donano alla figura anche una certa vitalità, che non tutti coloro che disegnano sanno dare.
Non credo ci sarà bisogno di distinguermi in qualche modo, perché ogni segno di qualunque artista è diverso ed espressivo in modi differenti. Io sto ancora cercando un mio segno e stile personale, il che sembra banale, ma è una ricerca in continua evoluzione, quindi la differenza tra me e gli altri miei colleghi starà semplicemente in questo.
Come già detto, Francesca proporrà non tanto dei racconti in prima persona, quanto delle analisi della singole emozioni. Ci hai già detto invece che tu proporrai dei disegni “intimisti”. Come vedi questo contrasto e cosa pensi possa scaturirne?Quello che può sembrare un contrasto, in realtà, per me è semplicemente l’analisi di un argomento in due modi diversi: con la scrittura e con il disegno. In fondo, i miei disegni molte volte scavano nelle emozioni che provo e che percepisco come tali, quindi poter lavorare e ragionare su come possano essere rappresentate, in modo che ogni lettore possa capire ciò di cui si sta parlando semplicemente con il mio segno, è un lavoro appagante e che mi avvicina a quello di Francesca. Si tratta di due facce, seppur distinte, della stessa medaglia. Spero possa nascere una buona collaborazione, stimolante da entrambi i lati.
Come ti sei avvicinata al disegno?
E’ una lunga storia di amore e disperazione. Fin da quando ho memoria ho sempre disegnato. All’asilo passavo ore a disegnare, alle elementari la cosa che preferivo di più era poter disegnare le copertine dei quaderni, tanto che le facevo persino ai miei compagni di classe. Alle medie passavo ore a ricopiare fumetti e manga, aspettando con ansia le ore di arte. Alle superiori ho passato cinque anni, in cui ad ogni ora e ad ogni lezione, disegnavo su qualsiasi supporto a mia disposizione. Non tutti i professori erano felici di questa mia passione: tanti, anzi,hanno cercato di tarparmi le ali è di fermare questa mia irrefrenabile voglia di disegnare. Che fosse uno scarabocchio o un disegno vero e proprio, io non potevo stare ferma. Quindi, dopo una vita passata a disegnare forse era arrivato il momento di chiedersi se dovevo fare del disegno la mia vita.
Come di consueto, non avendo una tua biografia, lascio questo spazio per una descrizione dei tuoi principali interessi, in campo artistico ma non solo.
Sarebbe,anche qui, un lungo elenco da fare. Le mie due più grandi passioni, che sono molto spesso legate l’una dall’altra, sono il disegno e la scrittura. Così come il disegno, scrivere è una passione che avevo fin da piccola: scrivevo favole, poesie, fiabe, racconti e molto spesso questa mia capacità mi è stata riconosciuta da vari insegnanti che hanno visto in me qualcosa che poteva far nascere cose interessanti. Scrivere mi aiuta ad esprimere tante cose che con la voce non sono mai stata capace di fare.
Amo leggere, in particolare il genere fantasy, i fumetti, le novelle per ragazzi, i libri di poesie (soprattutto di Jacques Prevert), i racconti autobiografici, persino i libri per bambini. Ho perso un po’ la passione della lettura, ma piano piano sto ricominciando a leggere tanto quanto facevo un paio di anni fa.
Tra gli altri interessi, citerei in particolare la musica, perché ho bisogno di scandire la mia vita a colpi di batteria e accordi di chitarra. Ad ogni periodo della mia vita associo delle canzoni, degli autori, dei gruppi.
Seguo anche il cinema, un mondo che mi ha sempre affascinato e di cui sono perdutamente innamorata, del quale vorrei sapere sempre di più.
Amo, infine, il teatro – non solo guardarlo, soprattutto farlo. Essendo sempre con la testa tra le nuvole, ritrovo nel teatro un mondo che mi aiuta a perdermi per un po’ ed è grazie al teatro se ho potuto conoscere le persone che amo di più.
Ci dai un’opinione generale sul blog e ci racconti cosa ti ha spinto ad avvicinartici?
E, per concludere, cosa ti aspetti da questa esperienza?
Il blog l’ho sempre ritenuto un ottimo “luogo” virtuale nel quale i giovani lavorano con e per giovani, facendo conoscere se stessi ai coetanei e non. Un modo per esprimersi provando che anche noi possiamo essere appassionati a qualcosa di utile per noi e per gli altri. Da questa esperienza spero di poter sviluppare la mia capacità di esprimere concetti ed emozioni col disegno e che mi possa aiutare nello sviluppo del mio segno.
Federico