Quante notti

Quante notti spese insonni a guardare il muro, pensando a canzoni e volti che non ci sono più.
Quante notti, forse troppe, a guardare il buio, a chiedermi cosa sarebbe stato della mia vita, della mia giovinezza.
Quante notti, lunghe e fredde, ad aspettare una lacrima amara a riscaldare le guance, che non sarebbe mai arrivata. Quante.
Troppo lunghe da descrivere.
Quante notti passate a lottare contro le mie incertezze, le mie trasparenze, le mie maschere, la mia pigrizia.
Quante notti passate in compagnia di me stesa, l’unica che si incuriosisce ancora davanti a sé.
Quante buie, festose, notti passate con qualcuno di cui nemmeno mi interessava il nome.
Quante, invece, a desiderare certe braccia attorno a me per farmi calore.
Quante notti a sentire il cuore a ritmo di bassi, tornando di nascosto nella camera, ridendo, col vestito rovinato, puzzando di birra e vivendo un po’.
Quante notti ad osservare l’alba respirando l’aria nella silenziosa Milano estiva.
Quante lunghe calde notti, nuda tra le tue mani, ad ascoltare il silenzio dei nostri respiri.
Quante notti a pensare a tutto ciò che ho sbagliato, al desiderio di svegliarmi a 5 anni fa, quando sembrava tutto più semplice e non lo è mai. Nei miei ricordi il passato è più dolce, finché non ne ricordo il dolore.
Quante notti passate tra le note della malinconia.
Quante notti passate nell’abbraccio di un film che mi capisse, senza parlare.
Quante, poche, sdraiata a guardare gli occhi.
Quante, tante, a ridere fino alle lacrime, le uniche, che bagnano il mio viso ormai arido.
Quante notti a preoccuparmi di tutti tranne che di me stessa.
Quante notti ad odiarmi.
Quante notti ad amarmi.
Molte.
Quante notti ad ascoltare ripetutamente la voce di chi mi vuole bene per illudermi di essere pensata.
Quante notti passate a sfogarmi su un foglio bianco, rimasto intatto per tutta la sua vita, finché una maledetta insicura non l’ha strappato via.
Quante notti
quante dio mio
a svegliarmi per trascrivere i miei pensieri.
Quante a disegnare le mie idee.
Quante notti passate a non dormire.
Quante notti desiderose di un’anima come la mia accanto.
Quante notti, ad immaginarti, e a chiedermi cosa stessi facendo, se per caso mi avessi mai pensato almeno un po’ e ogni tanto ti capitasse di pensarmi con tenerezza.
Quante notti stretta a te, con gli occhi chiusi nella dolcezza e il ricordo del tuo respiro sul collo e delle tue dita tra i miei capelli.
Quante notti a soffocare urla e svegliarsi coi lividi e morsi, nel ricordo di una passione viva e visibile.
Quante notti a volerti bene, avendo paura di dirtelo.
Quante notti
trascorse
scivolate tra le mie dita
A lavorare, sudare, piangere, scoppiare in fragorose risate,
A pensare, lasciarmi andare, capire.
A vivere.

Alice

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