L’intervista a Bianca

Scrittrice compulsiva e divoratrice di libri, Bianca — nemmeno ventenne — sta per pubblicare il suo terzo libro con Mondadori. Dopo la sua biografia, la sua presentazione si conclude con l’intervista che qui sotto vi proponiamo.

Cara Bianca, nella tua biografia leggiamo: “Bianca ora ha 19 anni e sta scrivendo il suo terzo libro”. Non è certo cosa da tutti, specialmente se la casa editrice si chiama Mondadori. Ti ricordi quando è nato questo amore fra te e la scrittura? E quando, come e perché hai capito che la scrittura avrebbe potuto essere parte importante della tua vita, portando addirittura a delle pubblicazioni?
Non mentirò, non volevo diventare una scrittrice fin da quando ero bambina. In origine, il lavoro dei miei sogni era l’inventrice; la mia vera passione è sempre stata creare. Volevo dare corpo alle mie tante idee, ma non sapevo ancora quale fosse il mezzo migliore per farlo. La folgorazione è arrivata un pomeriggio come un altro, mentre facevo merenda dopo scuola. Ho avuto la visione  di  bizzarro scenario: un insulso valletto ipnotizza il re e la regina di un paese lontano trasformandoli nei suoi più fedeli servitori, e li obbliga ad esaudire i suoi desideri più assurdi. Ho passato il pomeriggio a digitare furiosamente sulla tastiera del computer di casa. Una volta stampato il risultato sono stata pervasa da un senso di forte soddisfazione. Ho compreso che quello era il modo migliore per realizzare ogni mia fantasia, e da allora non ho più smesso di scrivere.

Libero Bovio — autore napoletano multiforme scomparso nel 1942 e purtroppo non molto conosciuto — diceva: “com’è facile scrivere difficile e com’è difficile scrivere facile”. Tu, da scrittrice di letteratura per ragazzi, ne sai più di qualcosa su questo. Come commenti questa frase, anche sulla base della tua esperienza personale?
La semplicità è la ricerca dell’armonia nel caos. L’essere umano è contorto, complicato, arzigogolato. Diventa di conseguenza un’impresa esprimersi in maniera chiara e lineare senza risultare banali o vuoti. È ciò che fanno con maestria i grandi pilastri della letteratura per ragazzi. Gianni Rodari, Roberto Piumini, Bianca Pitzorno. La loro grandezza sta nel rendere comprensibile anche ai più piccoli storie che racchiudono significati profondi e complessi.

Al pubblico di Bottega di idee il tuo nome non è comunque del tutto nuovo. Per noi, da utente esterno ma già all’epoca da me (FedericoN.d.A.) molto apprezzata, hai già pubblicato un reportage dalla Lituania, in cui sei stata di recente. Da ottobre a dicembre, invece, parlerai di scuola e sistemi scolastici innovativi. Perché questa scelta e con quale stile cercherai di portare le tue argomentazioni al nostro pubblico?
I romanzi che ho scritto sono ambientati nel mondo della scuola. È l’ambiente che meglio ho potuto osservare nella mia breve esistenza, e per questo motivo mi è sembrato naturale che i miei racconti si svolgessero tra banchi e lavagne di ardesia. Nei quattordici anni trascorsi a scuola, ho avuto modo di riscontrare i numerosi aspetti negativi del sistema scolastico italiano. Professori incompetenti, edifici decadenti, metodi didattici inappropriati. Ho deciso di indagare sul funzionamento delle scuole di tutto il mondo, alla ricerca del sistema scolastico ideale. Investire sull’istruzione dei ragazzi significa investire sulla società del futuro, rendendola migliore. Nella mia rubrica raccoglierò le idee che ho trovato più innovative e accattivanti.

Scrivere è una passione che tiene unite moltissime persone qui su Bottega di idee. Da Leopardi a Hemingway, da Nietzsche a Orwell, in molti fra gli autori più grandi si sono espressi sullo scrivere. Con quali parole, dunque, descriveresti l’arte dello scrivere?
Non penso di essere ancora abbastanza saggia per trovare le parole adatte per definire un’arte sfaccettata e vasta come la scrittura. Risponderò quindi con una definizione molto personale. Come ho scritto nella domanda precedente, la scrittura è un potentissimo mezzo per rendere reale ogni mia visione. Allo stesso tempo, scrivere è per me la via migliore per per comprendere me stessa. Spesso i pensieri nella mia mente sono confusi. Districare le mie riflessioni su un foglio è il mio modo per rendere sensati i miei disordinati flussi di coscienza.

Oltre a te, come sai, sono molte altre le persone che scrivono sul nostro blog: limitandoci solo a questo trimestre (ottobre-dicembre, N.d.R.), Alice Sciarmella, Valeria, Sofia e Francesca. Cosa ti intriga delle loro rubriche e con chi ti piacerebbe collaborare?
Sono molto incuriosita dalla rubrica di Sofia, che parlerà dei libri che hanno influito maggiormente sulla sua vita. Chissà, forse i titoli di cui scriverà cambieranno anche la mia.

La conclusione è sempre uguale per tutti, ma per te è forse ancora più cogente. Fondante, in Bottega di idee, è l’intento di unire i giovani alla cultura. Come la vedi tu su e come, prima e dopo Bottega di idee, cerchi di fare tuo questo obiettivo?
Il mio obbiettivo è quello di avvicinare i ragazzi alla lettura presentando loro un testo che li possa rispecchiare, che li faccia divertire e allo stesso tempo li incoraggi a leggere sempre di più. Non a caso, il mio prossimo romanzo è raccontato dal punto di vista di un libro. Darò voce, in modo ironico, ad alcuni importanti romanzi della storia della letteratura nella speranza che i miei giovani lettori si incuriosiscano e decidano di avventurarsi nella lettura dei grandi classici.

Federico

 

 

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