Abbiamo parlato nell’articolo precedente di come l’arte visiva, la pittura e il cinema sono due vie che si intrecciano, ispirandosi e lavorando insieme.
Il cinema quindi comunica usando l’arte e ne diventa parte integrante.
Al contrario, la televisione sembra non curarsi di tutto il mondo artistico, a meno che non si parli di programmi specifici che trattano di cultura e storia artistica nel mondo.
Perché parlare di televisione e arte, quando siamo circondati ogni giorno da programmi spazzatura, trash televisivo e non sembrano spartire nessun interesse comune?
In un certo senso, però arte e televisione si sono posti gli stessi obiettivi nel passato cioè quello di educare gli spettatori alla storia e alla cultura.
L’opera d’arte è stata per secoli un modo per insegnare alle masse analfabete la storia cristiana e andando avanti negli anni si è trasformata in una forma di integrazione per tutti coloro che volevano farne parte, diventando una forma di intrattenimento e costruendo performance.
Allo stesso modo, la televisione in origine voleva sostituire mezzi come radio e cinema per poter entrare nelle case del popolo, per integrarlo nel mondo di cui faceva parte e poterlo educare. Insieme ai programmi dedicati allo spettacolo ed intrattenimento nacquero anche spettacoli dedicati all’arte e alla cultura. Quindi, almeno in principio, la televisione si sviluppò in un contesto social-popolare con l’intento di combattere l’analfabetismo ed educare il popolo, portando ad una nuova rinascita globale. La sua popolarità come strumento di comunicazione si innalzò con il graduale abbandono della stampa o della lettura di giornali e piano piano la televisione divenne parte integrante della vita di chiunque ed essa doveva rispecchiare le esigenze e i gusti di un pubblico.
Eppure, ancora per molto tempo ci si è trovati in difficoltà ad entrare in contatto con programmi di questo tipo perché in principio erano rappresentazioni quasi elitarie, che usavano un linguaggio specifico per parlare dell’argomento di cui trattavano, ma con il passare del tempo si è venuti incontro alle specifiche richieste del pubblico, trasformando i programmi di cultura in intrattenimento per le masse.
Ma come attirare l’attenzione dei più giovani e non solo degli appassionati ed esperti, senza diventare il solito programma semi-culturale da guardare per noia?
Nel mondo di oggi c’è sempre il rischio di scadere nel trash, di diventare ripetitivo e di non osare troppo per paura della reazione di una parte di pubblico che sembra avere il controllo sulla programmazione giornaliera.
La soluzione pare arrivare quando gli stessi colossi mondiali, padroni della Televisione e dei servizi di Intrattenimento (come Netflix, Sky Arte, Discovery Channel, Premium Play e Amazon Prime Video) trasformano l’arte in uno spettacolo da non perdere, creando canali appositi ed intere serie tv e film dedicati ai più grandi artisti di tutti i tempi.
La società cambia e con essa anche il mercato e la domanda, perché siamo sempre più alfabetizzati, eppure circondati da tanta ignoranza, che si vuole sconfiggere. L’arte come primo mezzo per educare, come in passato, anche oggi vuole urlare al mondo la propria potenza nel poter cambiare le cose, perché oggi più che mai si è resa conto del potere che esercita sul pensiero delle persone.
I ragazzi sono i primi ad interessarsi alle proposte della “nuova” televisione, curiosi di imparare ed apprendere notizie su un mondo che può aiutarli ad aprire la loro mente quindi il trucco sta nell’ascoltare le richieste di chi riesce a comunicarle.
Al contrario, le “vecchie” generazioni sono fermi ad una Televisione stantia, comoda, che fa acqua da tutte le parti, che prova a stare al passo con i tempi frettolosi del mondo di oggi e non ci riesce, creando contenuti “da anziani” spacciandoli per ragazzi, interessandosi in maniera superficiale delle generazioni che hanno in mano il futuro, senza ascoltarle.
Non è un caso che i giovani non guardino più la televisione, ma si affidino alle piattaforme di Streaming Online, perchè esse offrono una varietà che i canali e i programmi definitivi e ripetitivi della Televisione non hanno e non avranno mai.
Le piattaforme di streaming possiedono programmi per qualunque spettatore e aiutano ad ampliare la propria visione, dedicando interi spazi, programmi, film ad artisti, designer, musicisti, architetti che fanno parte anche della storia contemporanea, senza soffermarsi sulle solite biografie stantie, ma dando spazio a chiunque.
La creazione di un linguaggio visivo che potesse portare uno spettatore qualunque a soffermarsi su un programma dedicato ad un’artista è frutto di un percorso portato avanti negli anni molto lungo, a cui alla base vi è la capacità di ascolto e di ricezione di chi lavora per poter attirare l’attenzione su un mondo che da sempre fa parte di noi.
Oggi più che mai c’è una ricerca di ciò che nel mondo dell’arte fa più tendenza, e avere sotto gli occhi tutti i giorni l’arte e tutte le sue sfumature non deve diventare un’abitudine della routine quotidiana, ma trasformarsi in un’esperienza da fare per vivere al meglio, per provare emozioni incredibili e per sentirsi parte viva del mondo: ed è proprio la televisione, che si unisce allo spettacolo artistico, a essere il mezzo più vicino che possiamo avere per vivere esperienze che sembrano irraggiungibili.
L’arte diventa quindi, grazie alla Televisione di oggi, un oggetto di casa a cui fare affidamento per soddisfare le proprie curiosità, dubbi e domande, aiutandoci ad acculturarci e aprendoci gli occhi su una realtà che non ci era mai stata chiara o definita, che può incuriosire e farci scoprire nuove parti di noi stessi e del mondo.
Alice S.