L’intervista a Laura

Cara Laura, inizierei questo dialogo informando i lettori raccontando loro com’è stato il tuo ingresso su Bottega di idee. Come sai, non sei certo l’unica a essersi “candidata” come scrittrice, eppure sei stata una delle poche a superare questa fase di casting. Vuoi raccontare a chi ti legge quali ostacoli hai dovuto superare, per quali motivi hai voluto entrare in redazione e quali sensazioni hai provato una volta entrata? 
Il primo problema è stato sicuramente organizzare il mio tempo per trovare abbastanza spazio da dedicare alla scrittura. Conoscendoti, sapevo che avrei dovuto dare il massimo e fornire del buon materiale, perciò ero un po’ preoccupata; anzi, a dirla tutta, non mi aspettavo proprio di entrare nel gruppo!
Sono molto contenta perché ho voluto entrate al blog per testare le mie capacità: mi è sempre stato detto di non avere un particolare talento nella scrittura, eppure mi sono dilettata molte volte in questa attività e sento di avere molto da esprimere e da dire, soprattutto attraverso la parola scritta.

Andando più su quanto hai scritto di te, emerge subito una personalità poliedrica, sempre orientata verso nuovi interessi. Come trovano coerenza e sintesi, in te, l’amore per la classicità e la passione coltivata fin da piccola verso la medicina? Quali legami intravedi tra i tanti viaggi e l’esperienza teatrale? 
Più che poliedrica a molte mi sento confusionaria! Non saprei spiegare come coesistano in me interessi così vari: forse è semplicemente la mia voglia di esplorare sempre nuovi orizzonti. Penso che il mio interesse primario sia l’essere umano, che inizialmente ho esplorato a livello scientifico e poi a livello antropologico. I classici sono classici proprio perché sono pilastri di antropologia: dopo più mille o duemila anni quegli autori sanno parlarci di noi e del nostro mondo. Mi emoziona molto, come se l’uomo alla fine non cambiasse mai e io sono lì che cerco di comprenderlo più a fondo che posso. 

Su Bottega di idee, come annunciato pochi giorni fa, curerai una rubrica dedicata ai ritratti di tre personaggi, assumendo il punto di vista loro o di soggetti a essi legati. Vuoi svelare ora chi saranno e perché hai scelto loro tre?
Il primo è Francesco Petrarca: grandissimo poeta italiano del ‘300, lo conosciamo tutti, ma spesso non bene come sembrerebbe. Leggendo attentamente molti componimenti del Canzoniere si può arrivare a conoscere una personalità profondamente tormentata su tutti i fronti. Dietro ad essa però c’è anche la forza di voler superare questa situazione di squilibrio interiore ed è straziante vedere come riesca a raggiungere i suoi propositi psicologici per poi ricadere nell’errore subito dopo. Rappresenta, a mio parere, un esempio della perseveranza umana davanti alla sofferenza.
Il secondo è Lucio Anneo Seneca: a mio avviso, il filosofo e autore più interessante della letteratura latina, almeno per chi ci si sta solo accostando; estremamente esemplare e toccante, la sua personalità e le sue opere arrivano al cuore di chiunque perché riguardano aspetti dell’interiorità che tutti noi possediamo.
Il terzo è Niccolò Machiavelli: piuttosto noto, è il padre della scienza politica. Le sue opere (che ho avuto la fortuna di studiare nel dettaglio) riescono a trattare tutto lo spettro di emozioni, dalla disperazione, alla freddezza mentale, all’amore spropositato, al cinismo spietato. Poliedrico e pragmatico, sa dare ancora oggi consigli molto utili su come muoversi in questo gioco delle apparenze che è la vita. 

Se la tua rubrica è una novità, per Bottega di idee, il Concorso Poetico è una grande conferma: cosa ne pensi del dedicare un mese intero alle sole poesie? Credi che porterai il tuo contributo? 
Sono una grande amante della poesia, quindi mi piace molto l’idea di un mese poetico. Purtroppo non sono molto brava a comporre, non so se riuscirò a contribuire!

I tuoi “ritratti”, ora che conosciamo i loro nomi, avranno anche un volto: le illustrazioni dei tuoi articoli, in questi tre mesi che verranno, saranno sempre realizzati da Alice Bontempi, giovanissima e brillante artista valtellinese che da settembre lavora sul nostro blog. Cosa ti piace maggiormente del suo stile? 
I colori accesi, a volte contrastanti, nonché le forme che sembrano inseguirsi e richiamarsi. Anche la ricercata semplicità è un gran punto a favore! 

Infine, un auspicio. Cosa ti aspetti da questa esperienza e come speri di lasciare la tua impronta su questo percorso comune? 
Spero di migliorare sempre di più nell’arte dello scrivere e dell’adattarmi a situazioni sempre nuove e compiti sempre più rischiosi; spero di poter dare voce ad argomenti e contenuti a cui tengo, cercando di trasmetterli agli altri. Mi piacerebbe che il mio segno sia un nuovo interesse in quelle materie spesso etichettate come inutili e noiose, come appunto il mondo classico e l’infinità di personalità che lo compongono.

Federico

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