Natura, animali e altre cose dannose

Salve, e di nuovo benvenuti nel mio regno.
Come al solito oggi sono qui per proporvi un nuovo assaggio del mestiere più antico del mondo.
No, non parlo della prostituzione. Parlo dell’opininismo. Eh sì, l’opinionista è il mestiere più antico mai apparso al mondo. Probabilmente quando i primi australopitechi mercificavano il loro corpo in cambio di frutta e bacche un altro ominide nei paraggi scuoteva il capo con dissenso pensando all’evidente errore di angolazione presente nella tresca. Oggi la scienza ci dice che andando avanti con gli anni si ha una certa regressione mentale. Ecco spiegato il fenomeno dei vecchi che scrutano i cantieri con occhio vigile mormorando: “ai miei tempi i martelli…”. Ma ancora per poco.
Veniamo però all’argomento principale nelle nostre vite in questo momento: il Covid-19. L’Italia è in prima linea nella lotta contro questo meraviglioso esempio di difesa immunitaria di Madre Natura. Perché di questo si tratta, la Terra si è resa conto che c’è troppa gente e vuole liberare spazio sull’hard disk. Quindi, cari italiani, chiudersi in casa non è sufficiente, non trasformiamo la nostra tenzone con il pianeta in una guerra di trincea, passiamo al contrattacco. Abbiamo scoperto che il virus è stato passato all’uomo dagli animali? Molto bene.
Sterminiamoli tutti.
Tutti.
Sarebbe l’unico valido motivo per cui diventare vegano e ciucciare radici per il resto della vita. Dominare, d’altronde, richiede sacrificio.
Se anche voi vi steste chiedendo come sopperire alla mancanza delle api, che a quanto pare sono gli animali più utili del globo, vi risolvo io il problema. Titillatori di pistilli dei fiori. Gente che di mestiere struscia pollini a destra e a manca per far crescere un po’ di verdura qua e là. 10 milioni di posti di lavoro subito disponibili. E Silvio rosica.
Per quelli che ancora si lamentano delle specie che si estinguono a causa dell’attività umana ho una domanda. Siete davvero sicuri che questi animali non meritino di estinguersi? Voglio dire, ormai li abbiamo resi degli idioti, tanto vale che crepino tutti. Li abbiamo rincoglioniti. Pensateci, prima che l’uomo diventasse razza dominante sulla Terra ci sono stati i dinosauri, le tigri dai denti a sciabola, i mammut… E ora? Ci preoccupiamo perché un orso effeminato e vegano rischia di scomparire? I suoi antenati andavano a caccia di cervi di 4 metri, e lui se ne sta seduto sul suo flaccido culone a rosicchiare bambù. Siamo stati in grado di rendere ridicoli pure i dinosauri. Dei meravigliosi rettili corazzati. Ve lo ricordate il velociraptor? Quello che corre e sbrana le cose? Bello, vero? E l’uomo ha scoperto che aveva le piume. Siamo riusciti a distruggere persino l’amor proprio di creature  già morte da milioni di anni. Gli Schwarzenegger della natura improvvisamente trasformati in Renato Zero. Ci siamo messi a tutelare gli animali dopo aver annientato ogni spirito di competitività evolutiva che avessero. I nostri progenitori hanno dovuto sconfiggere predatori cazzutissimi per raggiungere il primato, noi abbiamo creato i carlini. Cosa credete che possa sconfiggere un carlino? Non ha neppure un naso adatto a grattarsi il culo. Un canide la cui espressione manifesta uno stato di perenne sofferenza, asmatico e inadatto a sopravvivere da solo. L’unica sua utilità è essere utilizzato come scusa per coloro che vogliono scampare per un po’ all’angustia domestica in questo periodo di convivenza forzata. Sfruttando l’unica vera capacità di un tale scempio genetico, ovvero il fatto che caghi. Di norma la gente rifugge l’onere di portare “a spasso” (considerate l’idiozia di una creatura per cui lo spasso consiste nel defecare e orinare in pubblica piazza) questi bidoni dell’umido semoventi, per non doverne raccogliere il PIL. Oltretutto la speranza è quella che il prodotto interno sia quello della Birmania mentre puntualmente è quello del Lussemburgo. Che tra l’altro assomiglia al carlino perché entrambi sono piccoli, producono troppo e non servono a un tubo. Ora invece queste bestie vengono passate di familiare in familiare una dozzina di volte al giorno, e strizzate di nascosto per poter mostrare all’agente di pattuglia un sacchetto con mezza oncia di pura merda fumante. Ne-ces-si-tà.
Probabilmente qualcuno si sta maledicendo in questo momento pensando al cane abbandonato in autostrada la scorsa estate. E fa bene, considerando che al 2016 la spesa per il mantenimento dei randagi è stata di 257 milioni di euro. Infatti i randagi, in questo momento, stanno benissimo. È negli ospedali che manca l’attrezzatura. Ma grazie al cielo Batuffolo, barboncino nano anemico, cieco e senza due zampe può ancora sognare che una famiglia di buon cuore se lo porti a casa. Cosa che non avverrebbe nemmeno a Pechino in tempo di carestia.
E per restare in argomento cibo rivolgo le mie scuse a tutti coloro che hanno preso d’assalto i supermercati facendo scorte pre-apocalittiche le scorse settimane. Avevate ragione voi. Certo, sempre che ora, con la scusa di avere già la spesa per le prossime due glaciazioni ve ne stiate a casuccia vostra. Perché purtoppo c’è ancora una marea di gente in giro per le strade come se nulla fosse. E no, non per portare fuori il carlino. Signori cari, come la maggior parte delle persone là fuori (dentro, pardon) io avrei una vita da mandare avanti una volta risolta questa mastodontica rottura di maroni, quindi se proprio decidete di sbattervene dei decreti e di andare a passeggiare/fare jogging/far volare gli aquiloni/organizzare balere clandestine nei vicoli, vi prego, fate il favore di crepare. La quarantena sarà prolungata, come probabilmente accadrà lo stesso, ma almeno si saranno liberati spazio, parcheggi e fondi pensione.
Detto questo, per tutti coloro che avranno la fortuna di sopravvivere: complimenti, potete metterlo a curriculum.
Buona quarantena a tutti. 

P.S.
Egregio presidente Conte,
mi rivolgo direttamente a lei per un accorato appello.
Data la straordinarietà delle misure restrittive adottate dal governo, giustamente, nella lotta al Covid-19, e la conseguente separazione forzata di molti individui con poderosi interessi relazionali, le chiedo a nome di tutto il popolo italiano di abolire per qualche giorno, a fine quarantena, il reato di “atto osceno in luogo pubblico”. Cosa che, vista la popolarità di cui ha cominciato a godere nell’ultimo periodo in certi ambienti, potrebbe risultare utile nonché dilettevole anche a lei.
Con  il cuore ricolmo di speranza,
cordiali saluti, 

Feltrino.

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