Salve, e di nuovo benvenuti nel mio regno.
Carissime e carissimi, come state? Spero a casa.
La santa pasqua, come tutti quanti sappiamo, è alle porte. Controllate che abbia mascherina e autocertificazione prima di lasciarla entrare, non si sa mai.
Sappiamo tutti quanti che in questo periodo le famiglie si riuniscono per friggere anche i criceti morti sei mesi prima e, se non sta attento, pure zio Mario che si è assopito sulla poltrona in un momento in cui abbassare la guardia è fatale. Non quest’anno. Zio Mario è decisamente più tranquillo, ma soprattutto, dopo aver abbattuto le emissioni di gas serra in un mese di blocco totale, l’aria continuerà forse ad essere più pulita senza le nubi di olio motore aleggianti direttamente dalla padella al buco nell’ozono. Ovviamente è un’illusione, ogni famiglia friggerà per sé e l’Italia riprenderà il suo consueto odore di grassi saturi. Anche perché se non friggessimo più i coltivatori di melanzane andrebbero in rovina, considerando che tale ortaggio è, preso com’è, un abominio gustativo.
Oggi però non voglio parlare dell’imminente iperfagia e tripudio di trigliceridi che vi aspetta. Almeno quest’anno le uniche arterie che intaserete saranno le vostre e non quelle autostradali per farvi la gita fuori porta. Non ne voglio parlare sia perche già vi ho accennato in un precedente articolo sia perché so benissimo quanto siate pieni di amici e parenti, prevalentemente in età da TSO informatico, che ammorberanno le vostre anime e bacheche di Facebook con vignette e aforismi degni di deluchiano intervento. D’altronde quando distribuivano l’originalità il primo della fila s’è scansato con la scusa di andare in bagno e subito tutti gli altri gliel’hanno copiata.
Parliamo invece delle esaltanti novità di questa resurrezione blindata. Ecco una carrellata di notizie succulente da ogni angolo della penisola. Valle d’Aosta a parte. Là non succede mai un cazzo.
Politica: Conte ha preso fermamente posizione contro Salvini e Meloni. Facendo nomi e cognomi. Si vocifera intanto che Maria, dopo le pagliacciate del rosario e dell’appello per la riapertura delle chiese fatte nel programma della D’Urso, si sia dissociata e data all’alcolismo per lo sconforto. Il cuore è ancora immacolato, tranquilli, sono fegato e reni che stanno a pezzi. Ma tanto la macelleria reliquiaria cristiana conserva pure le frattaglie. Che poi, come dicevamo, sotto pasqua è periodo di frittura.
Religione: Le messe pasquali non si terranno. Non in presenza del pubblico, perlomeno. Ma potranno continuare a raccontarci il nostro fantasy preferito in video. Vi rivelo il finale: il protagonista muore. Non è stato il maggiordomo bensì uno dei suoi dodici amichetti, con un bacio oltretutto. Ecco perché al cristianesimo non piacciono i gay. Ma tranquilli, dopo tre giorni risorge. Naturalmente è tutta finzione. Voglio dire, un tizio che rianima i morti, cammina sull’acqua e risorge è palesemente inventato. Deve esserlo per forza, altrimenti l’accusa che l’omosessualità sia contro natura non avrebbe molto senso. Giusto?
Commercio: A breve riapriranno le librerie. Notizia davvero ottima. Potremo finalmente tornare a comprare libri nuovi che, passata la foga iniziale, saranno prontamente abbandonati sugli scaffali diventando ecosistema fertile per acari e ragni. Ma ci verranno in aiuto un’altra volta per occupare le nostre giornate col nuovo hobby preferito dagli italiani: le pulizie maniacali. Attenzione però a non cadere nelle dipendenze, sniffare la candeggina del mocio vi può rendere più allegre le giornate di reclusione, ma di certo non è un’abitudine sana.
Natura: Mancando l’intervento antropico gli animali si stanno riappropriando dei loro spazi. O almeno questo è quello che vi dicono quegli sfigati degli animalisti. Perché se abbiamo costruito strade, viadotti e ponti è per una nostra comodità di transito, o al limite per cascarci quando crollano per mancata manutenzione, non certo come parco giochi in cui far scorrazzare liberamente cervi e cinghiali. Quelli continuano a stare meglio nelle tagliatelle. Nota positiva in questo campo è l’assenza forzata dei soliti salvatori di cuccioli esaltati che prendono d’assedio i macelli per liberare quei poveri, piccoli agnellini indifesi. Vi rode, eh? Continuate pure a postare da casa foto di pecore con trauma da sottrazione materna, ma stavolta non rovinerete la festa a nessuno.
Scuola: Con i pargoli sempre a casa alcuni genitori si staranno ormai arrendendo all’evidenza: se loro figlio è scemo la colpa non è sempre degli insegnanti. C’è chi è intelligente ma non si applica (che poi cosa diavolo significa? È un ragazzino, mica un adesivo) e c’è chi è semplicemente stupido. Accettiamolo. Non sarà un problema, grazie a Dio c’è la televisione, che da molto tempo si è prefissa lo scopo di dare un’occupazione agli idioti già esistenti per contribuire a formarne di nuovi. C’è comunque da dire che, nonostante tutto, non è vero che con la cultura non si mangia. Ci si può mangiare eccome, ma alla fine dell’incantevole serata vi toccherà pagare il conto. Per due.
…
Che dire cari lettori? Pare che la situazione cominci a migliorare, ma il periodo è davvero complicato. Ovunque si sprecano i commenti sul grande sforzo del personale sanitario al completo e di tutti coloro che lavorano in condizioni di rischio per assicurare a quelli che, come me, sono dei privilegiati i generi di prima necessità, o sul sacrificio di chi si trova in difficoltà proprio perchè gli è impossibile svolgere il proprio mestiere. Non ho intenzione di aggiungerne di miei. Mi mancano le conoscenze di base per poterne parlare senza risultare soltanto banale e stucchevole o approssimativo. Vorrei invece spendere due parole per tutti coloro che come me possono, e devono, stare a casa. Magari lontano dalle persone care. Forse non abbiamo il diritto di esprimere un certo disagio, dopotutto siamo protetti, siamo i più sicuri. Eppure, non so voi, ma c’è una certa coltre di vuoto che deforma le mie giornate. Un vuoto profondo, istintivo, irrazionale ed incolmabile. Un vuoto che chiama vuoto, non vuole risposta. Una nube di immobilità pesante. E, in parte, di angosciante inutilità. Se la sentite pure voi l’unica cosa che vi posso dire è “resistete”. Anche se vi sembra di non riuscire a stare al passo con i vostri obiettivi. Credo che in questo momento sia piuttosto normale. Sarà che la sovrabbondanza di tempo a disposizione ingigantisce i “dopo” e ve li ripropone di continuo. È dura non procrastinare quando il tempo sembra fermo. Ma resistete. Cercate di fare almeno una volta al giorno qualcosa che vi dia della soddisfazione, non dev’essere per forza utile, basta che funzioni. Se vi viene un’idea non lasciatele il tempo di sbiadirsi, buttatevici subito. Dopotutto, come ogni cosa, anche la clausura dovrà finire prima o poi. “La speranza divampa”, come diceva Aristotele. O forse era Gandalf.
A tutti coloro che leggendo avranno pensato che probabilmente sono solo troppo viziato per riconoscere i problemi veri: avete profondamente ragione. Evidentemente, non avendone, non sono abituato. Spero possiate perdonarmi. In questo momento, come tutti, faccio quello che posso.
Feltrino