Come non meditare

Buongiorno, e benvenuti alla meditazione di questa settimana. 
Per prima cosa, cercate una posizione comoda in cui sedervi. Se preferite, sentitevi liberi di sdraiarvi. E ora rilassatevi. Chiudete gli occhi.
Eccoli qui, tutti radunati di fronte a me, tutti manager di successo, ora seduti sui loro tappetini da yoga con ancora indosso le loro camicie e cravatte. Qualcuno non si è neanche tolto la giacca, qualcuno nonostante le istruzioni ha voluto tenere l’ipad al suo fianco. Probabilmente una mezz’ora fa stavano discutendo la delocalizzazione della manodopera necessaria o stavano annunciando, contriti come sempre, il taglio del personale nella fascia più bassa. Che ci possono fare? C’è la crisi.
Chissà se qualcuno si sarà rivolto a loro chiedendo cosa fare. Adesso è il loro turno di rivolgersi a me e di aspettare le mie istruzioni. Assaporo con gioia questo potere conquistato per caso.
Per tutta la durata della pratica, ricordate che vi state prendendo un momento per voi stessi. Non c’è nulla che dovete fare, se non questo. Non c’è nessun posto in cui dovete essere, se non qui.
– Che cosa la porta di nuovo qui? Mi sembrava di essere stato sufficientemente chiaro la settimana scorsa.
– Ho semplicemente notato che il posto di lavoro che cerco è ancora vacante.
– Certo, ma non per lei.
– Ho già lavorato nel settore. Mi impegno molto. Ho ottime referenze.
– La sua educazione non è un’ottima referenza. Continuo a non capire come mai, di fronte alle chiare leggi del mercato del lavoro, alcuni di voi giovani continuino ad optare per percorsi che sono chiaramente privi di sbocchi.
Mi intenda, signorina, niente di personale. Ma nel mondo di oggi servono competenze tecniche, non emotive.
Centrate l’attenzione sul vostro respiro. Prendete coscienza dell’aria che esce ed entra in voi in ogni momento. E se la mente si distrae, se pensieri sgraditi cominciano ad apparire, sappiate che potrete sempre tornare qui, al vostro respiro.
Cerca di respirare, mi dicevano. Andrà tutto bene. Dopo ogni colloquio finito nel medesimo modo, dopo appartamento che dovevo lasciare per affitto troppo alto. Cerca di essere positiva. Apprezza le piccole cose. Va’ a passeggiare nel parco, impara a cucinare. Comincia a fare yoga. A meditare. Alla fine sulla meditazione decisi di dare loro retta. Venti euro all’ora per sedermi una stanza a cercare di fermare un imminente attacco di panico.
Poi, la svolta. L’ennesimo colloquio di lavoro, e gli occhi del gestore che guizzarono quando aggiunsi alla mia fin troppo lunga lista di capacità extracurriculari i sei mesi trascorsi a fare meditazione. Una scelta vincente, mi disse, abilità del genere cominciano ad essere molto ricercate nel mercato del lavoro. Certo, dovevo capire, non mi poteva comunque offrire il posto, però se le circostanza fossero state diverse, eccetera, eccetera.
Ora faremo una scansione intera del vostro corpo. Cominciamo dalle dita del piede. Sentite le vostre dita del piede. Focalizzatevi sulle vostre sensazioni. Adesso passate alla vostra pianta del piede. Cercate di coltivare consapevolezza nei confronti del vostro corpo. Lui è sempre lì, a farvi star bene anche quando lo dimenticate.
Nel giro di poco tempo il mio sito web era pronto. Mi presentavo come un’insegnante meditazione con anni di training alle spalle e un’innata abilità nel ritrovare calma e tranquillità. Pubblicavo aforismi sulla connessione tra mindfullness e produttività e su come meditare migliorava le prestazioni lavorative. Poi cominciai a fare video e dirette di me che meditavo. Dicevo cose come: “la meditazione mi ha cambiato la vita”. Non era una bugia, solo una previsione. Nel giro di qualche mese, cominciarono ad arrivare le offerte di lavoro. E nell’arco di due anni, ero diventata un’esperta del settore, fino a venire invitata dalle stesse aziende che mi avevano rifiutato come semplice impiegata. Di solito accettavo. Certo, sotto lauto pagamento. Anche se a ripagarmi più di tutto era il vedere gli stessi uomini che mi avevano predicato l’acquisizione delle “technical skills” avvicinarsi e chiedermi consigli su come ridurre la loro ansia cronica, la loro permanente insonnia, la loro tachicardia. Io dispensavo banalità e loro ci credevano. Eccome, se ci credevano.
Va bene. Ci avviciniamo dunque alla fine della sessione di oggi. Come sempre, prendetevi il tempo che vi serve, poi, con calma, aprite gli occhi. Fate un po’ di stretching, se serve. E mi raccomando, cercate di portare nel resto della giornata l’energia positiva che avete raccolto in questi minuti. Cercate di diffondere ottimismo. Auguro un buon pomeriggio a tutti. 
Arrivederci a domani, cari miei. Il ciclo continuerà. Io rimarrò qui, a vendervi aria, e voi la comprerete. Fingerete di aver cominciato a credere nella calma e nella consapevolezza. Fingerete di non sapere che non si può respirare bene nel mondo che avete creato. Fingerete di essere cambiati per non cambiare mai. Ma prima poi il capolinea arriverà, statene certi.
E io, e tutti quelli come me — noi saremo lì ad aspettarvi.
Francesca

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