*avviso al lettore: nella versione mobile appaiono sopra le illustrazioni e sotto le poesie a cui si riferiscono. Per visionarle a fianco delle stesse, vi basterà attivare la visualizzazione desktop — in quel caso la corretta disposizione dei versi potrebbe non essere mantenuta, ma dipende dallo smartphone di chi legge e la cosa non è in alcun modo modificabile da noi. Grazie.

Immortalità, Echo
Del rosmarino fra capelli ramati
“Vi prego, ditemi: mi conoscete?”
Conosco la rugiada — sulle mie guance, al tramonto
ma voi — “Non ricordate? Ma il vostro volto…”
Ragazzo, non sai che non sono sincero?
Questo amore io non lo ricordo
Mio dolce fanciullo, non ti ho forse già mentito?
Ogni domani sei solo un sogno.

Declino, Echo
Nel colmo della notte
Dio, ebbro di lacrime mortali,
tira un pugno allo specchio, ridendo.
“Cosa guardi? Vuoi farti beffe di me?”
Dio chiede alla luna, in una lingua morta.
Dio piange. Intesse singhiozzi e insulti
nella trama della notte.
Dio si nasconde all’alba
— Dio e i suoi occhi ambrati
che chiedono di bagnarsi di luce
Ma — “No!” Dio esclama.
Nessuna luce per Dio, che può solo emanarla.

Sfiorire, Anna Lanfranchi
Emano vuoto e mi sto essiccando
Un refolo di vita cosparso di morte
Prosciugata l’esistenza di una vita
Estinta
Vegeto sopravvivendo a me
Sterile di vitalità
Peculiarmente inaridita
Appassisco
Sul viale dei ricordi che sono stata.

Brandelli Blu Mare, Ibrahima Bemba Diallo*
Leggo. Penso. Cammino.
San Martino del Carso
È il deserto di Libia:
nessuna Casa, nessuna voce.
Dune di deserto infinito
e ragazzi che sperano.
Spazio nero, tombe:
uno sparo.
Mio zio che muore per protesta.
Ritrovo i ragazzi uccisi sulla strada.
Appiattisco il mio cuore
In brandelli blu mare.
*Premio speciale della Giuria
a cura di Federico