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Quando sarò capace d’amare, Federico
Ombre
di fatiche ansanti
Soli
tra urla soffocanti
Fluidi
con corpi scivolanti
Riemergiamo emergendo — sguardi vitrei si alienano,
corpi uniti non si slegano —
come ombre fluide sotto
un Cielo assolato —
siamo soli scuri dal
battito accelerato
(Io, te)
Noi —
tre, due —
siamo uno
con Dio —
invidioso, giudicante —
che Pecca e
risorge —
sconfigge, riemerge —
e dall’Alto ci
guarda
— grida, sussurra —
tra suoni e sogni
Poesie come battiti —
e se il Cielo si squarcia, c’è
Dio che ci guarda
Ché l’Amore è infinita correità —
colpevoli si curano,
amandosi —
da oggi e per l’eternità

23 marzo 2020, Alice
Perché è solo buio
E freddo
Tutto questo senza te
Ma tu sei il sole
E io un fiore
In quel piccolo angolo di giardino
In cui arrivi a fatica
Ma nutri le mie radici
e mi fai crescere
Dandomi calore
Anche così lontano
a cura di Federico