Difficoltà presenti, sogni futuri

“Nella solitudine del web, creataci ad hoc da un segnalatore mai abbastanza odiato e da un algoritmo mai abbastanza denunciato, ci avete regalato una risata, consentendoci di aprire rapporti con l’esterno nonostante tutto ciò ci costringesse anche a una interiorizzazione profonda e talvolta difficoltosa. Uno scenario che da distopico si è fatto presente, invadente, come un film disturbante o un’opera teatrale talmente drammatica da scuotere l’animo di chi la osserva. Uno scenario che ci ha spinto a ricercare un’impresa evidentemente fuori dal normale, del tutto estranea a ciò che ogni nostro collega, trovandosi nella nostra situazione, avrebbe fatto: cercare di sopravvivere, sul web, senza social. E non solo, per ora, ci siamo riusciti: ma, come in un gigantesco flusso di coscienza, il nostro percorso è diventato il vostro. Personalmente, dirigendo questa splendida macchina, ho ricevuto decine e decine di messaggi di supporto, vicinanza, di cui già nel precedente editoriale avevo parlato. Il nostro senso di smarrimento è diventato necessità di reinventarsi, tanto di chi scrive (nel diffondere i suoi contenuti) quanto di chi legge (nell’entrate sul sito seguendo vie diverse dalle usuali, per fare un solo esempio).”

Solo due giorni fa, queste righe venivano pubblicate in Dalla crepa all’oro, articolo riepilogativo del difficile mese che abbiamo dovuto affrontare. Ciò che probabilmente in pochi fra voi avrete pensato è che, proprio in queste righe, si annidassero tutte le rubriche e i loro contenuti, esattamente nell’ordine con cui esse vi sono state presentate sui social.
Sul nostro sito, infatti, da oggi in avanti parleremo di solitudine, con Enrico Luigi Giudici; di risate, e film che da lì partono e lì portano, con Alice; apriremo rapporti con l’esterno, con una collaborazione incrociata con Il viaggiatore solitario, blog nato solo di recente ma pieno di spirito di iniziativa e buone idee, che porterà tre loro autori sulle nostre piattaforme, mentre il nostro poliedrico Michele scriverà e disegnerà per loro fino a dicembre. Ma non solo. Parleremo di quella che lassù si definiva interiorizzazione profonda e talvolta difficoltosa con la nostra Francesca Giudici, new entry del blog già attiva da quest’estate, di cui uscirà la sua biografia a breve, intervallando quelle di Virginia e Clara — le due nuove illustratrici presenti sul nostro blog — in un trittico (domenica, lunedì e martedì) molto denso ma speriamo per voi interessante, con le usuali presentazioni che solitamente vengono molto lette e apprezzate. Oltre a questo, con Francesca Parrotta, ormai nostra autrice storica, parleremo di scenari distopici e di ricadute sul nostro mondo attuale; con Laura, al suo secondo anno qui, ricorderemo opere teatrali della grecità classica, analizzandone approfonditamente collegamenti con il mondo presente; con Valeria, prima firma del nostro sito, muoveremo da quell’espressione (necessità di reinventarsi) presa in prestito dalla sua presentazione per parlare di interiorità e accettazione di sé, partendo proprio da quelle insicurezze che spesso ci frenano. Infine, ultimi (ma non per importanza) di quest’enumerazione, Anna, con una rubrica dal titolo decisamente autoesplicativo — Esercizi di stile, dall’opera di Raymond Queneau — e Federico, che anche quest’anno porterà due rubriche: la prima che fonderà le due dell’anno scorso, parlando di cinema e filosofia; la seconda, che vi presenterà in maniera speriamo particolare tre personaggi apparentemente scollegati (Kobe Bryant, Sherlock Holmes, Alessandro Magno) e in realtà naturalmente uniti dal tratto che più li definisce, e che più ha rivestito importanza nella formazione di chi ve li presenterà: l’ossessione.

Insomma: una cinquantina di giorni fa, a causa di un’ingiustizia alla quale non dedicheremo più parole, ma — speriamo — solo azioni, il presente del nostro blog veniva compromesso, e il futuro negato. Dopo cinquanta giorni e con migliaia di visualizzazioni arrivate nonostante tutto, siamo ancora qui. A presentarvi le nostre rubriche. E anche a farvi vedere fino a dove una nostra autrice (Benedetta) sia riuscita ad arrivare. Fra tre mesi, al termine delle rubriche, decideremo. Se volete sconsigliarci dallo smettere, sapete come fare: sosteneci. Leggete i nostri articoli, condividete i nostri post, parlate di quanto ci è accaduto. In fondo, nulla è sostanzialmente diverso da quella frase posta al termine della nostra descrizione sui social. Era così quattro anni e settantamila visualizzazioni fa, lo è oggi, lo sarà domani:

“Noi abbiamo un sogno, a voi basta condividerlo.”

Federico

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