Il mese con più visualizzazioni della storia del nostro sito è marzo 2020, con molte di esse portate grazie all’articolo più letto di sempre — con ampio scarto sul secondo — e cioè un’intervista del sottoscritto a un’infermiera di un reparto Co-vid locale.
A marzo 2020, le visualizzazioni totali sono state 3847. Di queste, quasi i due terzi del totale (1793) provenivano da Facebook, dove l’intervista (e anche un altro paio di articoli) avevano circolato con una certa insistenza.
Cinque mesi dopo, a metà agosto, la segnalazione: i link scompaiono da Facebook senza un motivo, noi scriviamo al social, nulla cambia. La cosa è talmente traumatica che siamo costretti a sospendere le pubblicazioni per un mese, quello di settembre, in cui, pur pubblicando solamente due articoli (di cui uno l’ultimo giorno, il 30), sfondiamo le mille visualizzazioni. Nonostante vari messaggi, Facebook non risponde. Così, decidiamo: tre mesi di rubriche, da ottobre a dicembre; poi guardiamo i numeri, facciamo un bilancio; infine programmiamo presente e futuro del blog.
Il primo dei tre mesi “di prova”, grazie al sostegno di tutti voi, porta un risultato impressionante: 2926 visualizzazioni, e nemmeno una dai social media. Per 939 volte in 30 giorni, degli utenti hanno cercato Bottega di idee su Google, e di lì hanno fatto il loro accesso. Chi scrive ora, dal proprio smartphone, su Google — per fini di “lettura” — cerca solo due giornali, un quotidiano e uno sportivo, che peraltro hanno milioni di letture ogni giorno. La ricerca autonoma dell’utente, senza bisogno dell’autopromozione mediante i social, è il passo successivo. L’ultimo. Quel passo così ardimentoso che, in tutta onestà, non ci ritenevamo pronti a compiere — e, per carità: nel proscenio dell’Internet, mille ricerche al mese su Google è nulla (i personaggi coinvolti in Non è la D’Urso, non esattamente il programma più intelligente della storia dell’uomo, ne portano regolarmente 10mila a testa, il giorno successivo allo “show”). Ma per un sito della nostra tipologia non è “nulla”. È tutto. 3000 visualizzazioni circa in 30 giorni, ed è dovuta a questo la tanta insistenza sull’argomento, senza social e dopo una segnalazione, per quanto fuorviante, è un numero clamoroso. Impensabile. E, ovviamente, del tutto impronosticabile. Con una sola spiegazione possibile: che Bottega di idee non chiuda, evidentemente, non interessa soltanto ai ragazzi della sua redazione. E con una sola lettura possibile: una enorme dimostrazione d’affetto.
Questi tre mesi li avevamo cominciati con la rassegnazione tipica di chi, dopo numerosi tentativi connotati da ideali, viene sconfitto dalla portata devastante di una segnalazione, e in ultima istanza prova, strenuamente, a sopravvivere. Invece, grazie a voi, li stiamo iniziando a vivere come l’ennesimo ostacolo da superare per poter volare ancora più in alto.
Per questo abbiamo confermato in blocco tutte le rubriche, compresa la più sperimentale, l’intervista di Enrico. Per questo, da dopodomani in avanti, su questo sito troverete le tre usuali rubriche esterne: gli articoli di Enrico, Anna e del Viaggiatore Solitario. Per questo, per i successivi ventotto giorni, troverete i flussi di coscienza di Valeria; le recensioni di critica teatrale di Laura; gli articoli tra filosofia, cinema e “ossessione” di Federico; le riflessioni sull’interiorità di Francesca Giudici; gli scritti sulla commedia di Alice; i racconti, fra distopia e attualità, di Francesca Parrotta — più, appunto, un’intervista tenuta da Enrico.
Noi stiamo provando a sopravvivere, voi ci state dando la possibilità di farlo.
E allora, da domani, continuiamo.
Insieme.
Federico