Ciao a tutti! Anzitutto mi presento: sono fondamentalmente una ragazza di campagna, con più di dieci anni alle spalle in una metropoli come Milano e una fuga di un paio d’anni nella Londra dell’indie rock. Di recente ho scritto un libro sulle fake news (“5G e il complotto maledetto”) e da anni mi districo nei meandri del mondo della comunicazione, tra uffici stampa e redazioni. Mi piace farmi promotrice di uno stile di vita sostenibile e sono amante dell’innovazione, non solo quella tecnologica, ma anche e soprattutto quella di pensiero. Per me, prima di tutto, vengono le persone.
Sono davvero felice di iniziare l’anno parlando di Discodiversity, un progetto che ho in cantiere da tempo e trova la forza di uscire allo scoperto solo sul finire di un anno tanto complesso quanto ricco di novità per me.
Discodiversity nasce con l’intento non solo di diffondere i valori della diversità, ma anche con l’intenzione di renderli fruibili a tutti attraverso la piattaforma di WordPress e la sua pagina Instagram.
Principalmente parlo di persone, sostenibilità e salute. Non sono un’esperta di nulla, ma solo una persona curiosa dell’arte di vivere e dell’essere umano, che appena può scrive, rielabora e osserva, da tutta una vita. Per questo motivo dopo anni di scrittura in questa direzione, a volte per lavoro, altre puramente per me stessa, ho deciso di condividere quella che mi piace chiamare una necessità. La necessità di far sapere agli altri che esistono tante realtà che sono considerate diverse, solo perché se ne parla troppo poco o perché culturalmente ancora non accettate.
Eccomi a dare voce a tutto questo. In particolare l’intento è quello di dare modo di esprimersi soprattutto ai giovani, che vengono mantenuti ancora troppo in silenzio, giovani professionisti e creatori di nuove realtà, alle prese con la vita di tutti i giorni. Di recente, per esempio, ho avuto il piacere di parlare di un tema come la salute mentale con Elena, una giovane laureata in Psicologia, appassionata del suo lavoro e con la voglia di dare il suo contributo alla società. Ecco, Discodiversity si propone di fare questo: di far dire la propria opinione a chi lo merita, di affrontare temi scomodi o addirittura considerati ancora un tabù, ma che appartengono alla vita di tutti i giorni. A Discodiversity piace mettere il dito nella piaga, potremmo dire.
Vado fiera della collaborazione con Bottega di idee dato che condividiamo valori simili e questo è esattamente il percorso che voglio fare: creare una comunità di persone che possano ispirarsi a vicenda, condividendo valori comuni. Sempre questo mese uscirà un pezzo su Discodiversity a proposito di Bottega di idee e non vedo l’ora di parlarvene meglio.
Un altro obiettivo importante di questo progetto consiste nel normalizzare sempre di più certe situazioni, che viviamo quotidianamente o quasi, dalla sofferenza (che non per forza deve essere nascosta o considerata negativa) al mito della donna-tutto-fare — che non esiste, e quando esiste si trasforma in auto-sabotaggio. È giusto, quindi, parlarne a partire dalle esperienze delle persone comuni.
Inoltre ho l’intenzione di riportare delle pillole di informazione in termini di sostenibilità e diritti delle persone, reperendole da fonti ufficiali, dato che mi piace essere informata e so bene quanto nella routine giornaliera a volte risulti quasi sgradevole o un peso l’informarsi per bene.
Guardando al futuro mi piacerebbe sempre di più restare dietro le quinte di questo progetto e renderlo condivisibile, permettendo a chi lo desidera di dare il suo contributo in termini non solo di scrittura, ma di idee e proposte.
Prima di rendere il progetto concreto sono partita dall’affrontare il tema della diversità nella mia vita provata e ora, come dicevo, per me è una necessità parlarne — non una scelta, tanta è la gioia che ne deriva. Mi auguro che chi legge DD, possa sentirsi non solo un po’ più informat*, con leggerezza e introspezione, ma soprattutto liber* di essere se stess*.
Liber* di uscire dagli schemi, perché — surprise surprise — non esiste nessuno schema di vita prestabilito, ma esistono solo tante persone diverse, ognuna con la sua propria unicità. Persone, che una volta libere di essere e mostrarsi per chi sono realmente, insieme possono creare valore in questa società.
Spero inoltre che Discodiversity possa toccarvi in quella parte dove non avete il coraggio di arrivare. Possa darvi quelle informazioni che rinunciate a cercare. E soprattutto possa essere di stimolo per assumere un punto di vista allargato sulla vita.
Perché la vita è molto più ampia e ricca di opportunità di quello che ci viene insegnato, basta cercare un po’ di più.
Vanessa Bocchi