Althea, nata a Milano nell’estate del 1999, ha una sola cosa in comune con la sua città d’origine: il caos.
È, in realtà, già comparsa su Bottega di idee in passato, partecipando ad uno dei concorsi poetici sotto lo pseudonimo di Mòtsögn. Questo pseudonimo nasce dal fatto che, per lei, definirsi in maniera precisa (o anche vaga) è sempre stato piuttosto difficile. Anzi, diciamo pure impossibile. Tant’è che ogni volta che le è sembrato di arrivare a un punto fermo nell’analisi del proprio sé, ecco che il momento dopo cadeva in contraddizione, scoprendosi altro, e poco dopo altro ancora. “Mòtsögn”, infatti, è la parola islandese per “contraddizione” (qualora vi steste chiedendo perché proprio una parola islandese, beh, una ragione c’è, ma questa è un’altra storia). L’unico elemento costante che è riuscita a individuare in sé stessa è… il cambiamento. Il che è abbastanza ironico. È un flusso costante di mutazioni, evoluzioni, svolte all’indietro e balzi in avanti, in sostanza, nient’altro che un flusso di elettroni in movimento.
E infatti, sebbene abbia già fatto capolino su Bottega di idee nelle vesti di scrittrice (nello specifico poetessa), ora approda ufficialmente sul sito come illustratrice — logico, no?
Studentessa di Filosofia, e in quanto tale bravissima a farsi domande e incapace di trovare risposte, riconosce il suo punto fermo in quel pugno di affetti che nel tempo si è scelta con cura. Pochi e carissimi amici per cui letteralmente darebbe la vita e un ragazzo che ama all’inverosimile sono ciò che, a detta sua, le impedisce di essere astrazione pura e le permette di avere un contatto reale nel modo fisico e pragmatico nel quale inevitabilmente ci tocca, nel bene e nel male, vivere.
“È difficile dire la verità, perché ne esiste sì una sola, ma è viva e possiede pertanto un volto vivo e mutevole.” — Franz Kafka
Althea