*avviso al lettore: nella versione mobile appaiono sopra le illustrazioni e sotto le poesie a cui si riferiscono (il mancato stacco fra queste non è modificabile da noi in alcun modo). Per visionarle a fianco delle stesse, ma anche per una più completa e gradevole fruizione in generale, vi basterà attivare la visualizzazione desktop – cosa che vi consigliamo fortemente. Specifichiamo infine che, per evitare a capo fuorvianti (nella versione desktop) rispetto agli originali, abbiamo uniformato i font delle poesie, rimpicciolendolo a seconda delle necessità; procederemo così, ovviamente solo ove necessario, anche in futuro. Grazie.

Nel blu delle tende mi ci perdo, Francesca Molica (illustrazione di Lara)
La mattina la luce oltrepassa le maglie,
la notte vorrei essere la luce,
la mattina l’ombra.
L’eterna indecisione
pervade i miei pensieri,
conforta solo i miei dubbi.
Mi sveglio, col blu pastello.
Mi sveglio, con il cielo stellato.
Un blu cobalto che mai stancherò di guardare.
Spero non mi abbandoni come fece il bianco delle vecchie tende.
Diventarono così sporche,
non v’era nient’altro da fare
se non buttarle.
Smacchiare non è facile,
è difficile gettarle.
Serve mettere da parte la voglia di stare a letto
e non aprire il sipario.
Se lo apri trovi il blu che attira la luce
e diventa il tuo nuovo risveglio.
Cobalto.

Furtiva lagrima, Serena Pompili (illustrazione di Virginia)
In mancanza
Di oasi celesti
D’umori salini
M’abbevero.

Affezionarsi, Francesca Giudici (illustrazione di Clara)
Ne vale la pena d’affezionarsi?
Mi domandavi con la macchina accesa,
mentre in silenzio ti domandavi
il da farsi.
Lasciarmi, ormai reliquia,
tra gli oggetti falsi,
o tenermi sopra i palmi,
rischiando passi falsi?
La tua bocca pronunciò
la mia sentenza,
e io raccolsi i nostri pezzi
sparsi:
“si vive una volta sola, amore, per cui sti cazzi.”
a cura di Federico