Sul dubbio e altre decisioni

“Il dubbio è la disperazione del pensiero, la disperazione è il dubbio della personalità; e per questo tengo tanto alla determinazione della scelta.” – Søren Kierkegaard

Scelte. Pensieri. Possibilità. Scelte. Pensieri. Possibilità. Scelte. Pensieri. Possibilità. Più mi concentro, più sento i pensieri accumularsi, accatastarsi, condensarsi. Come strati di vernice spalmati ripetutamente su un muro dove i colori si addensano, si ispessiscono, si compenetrano. Davanti a me le possibilità scivolano silenziose e, aggraziate, disvelano le loro strade intricate. Dietro di me il dubbio si aggrappa all’orlo delle cose, sussurrando labirintiche parole. Fuori le ombre si distendono.

Scegliere. Scegliere l’argomento della rubrica. Di cosa parlare, su cosa far riflettere, che cosa affrontare. Che cosa voglio dire? Potrei parlare delle mie vacanze, delle città che ho visitato, delle persone che ho riscoperto. Potrei fare una rubrica di stampo storico, prendendo spunto da quella serie tv sorprendentemente coinvolgente sulla Seconda Guerra Mondiale vista di recente. Potrei raccontare di nuove tecnologie, di scenari distopici, di umanità meccanizzate. Potrei… Ma forse non è quello che vorrei fare. Forse – invece – vorrei ricominciare a scrivere versi strazianti. Vorrei sedermi davanti al computer e lanciare sul foglio parole come sassate. Vorrei riuscire a scrivere testi di una bellezza così pura da essere spiazzante. Vorrei… Ma forse potrei fare qualcosa di meglio, di più coinvolgente. Una rubrica intimista, lettere al mio passato, impersonare qualcuno. Parlare di Cina, parlare di amore, parlare di ambiente. Del cielo, dei blocchi, del vivere. Di religioni, filosofie, credenze. Ma forse non dovrei complicarmi…  Dovrei… Forse… Non lo so. Magari tra le cose dette prima… Sì, potrei… Tipo… Consigli? Dai… Potrebbe… No, non lo so. Ok, ascolta: devo fare qualcosa ma non so cosa. No, non posso aspettare. Però non… E certo, perchè tu sai sempre tutto. No… Non intendevo…. Sì… Allora mi aiuti? No… No. Non lo so. No. Cosa vuoi sapere di più, ti ho detto che non lo so. Sì… Te l’ho già detto. Sì, prima. Sì, invece. Mi hai sentito o no? Ti ho detto che NON LO SO! 

Scelte. L’essere umano ha la facoltà di scegliere (?). Il ritratto di Søren affisso alla parete mi guarda divertito. Se solo potesse parlare ribadirebbe che è l’infinità delle possibilità a generare il dubbio e conseguentemente la disperazione. Lo capisco. Ma a questo siamo destinati? A perpetuare la nostra tortura continuando ad annaspare in un oceano che ci trascina verso l’abisso? A cadere sotto i colpi spietati dei nostri “forse”? O – forse – dovremmo osare e combattere? Raccogliere la sfida che la nostra stessa natura di esseri pensanti ci propone? E come ingaggiare lo scontro? Come portarlo avanti? Può essere la scrittura il primo strumento per intraprendere questa lotta? Lo guardo negli occhi. In silenzio mi alzo e lascio la stanza. Avrà di che riflettere anche lui. 

Anna Lanfranchi

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