L’intervista a Giulia

Classe 2003, sei la più giovane collaboratrice di Bottega di Idee. Nella tua biografia, però, hai confessato di avere un debole per molti grandi del passato italiano: De André, Guccini, Totò, Calvino… Da cosa questa tua passione? E come ha influenzato la crescita personale e artistica?
La vicinanza al cantautorato di De André e Guccini è di certo frutto dell’ascendente di mia madre, che li ha sempre ascoltati con grande trasporto. Di conseguenza mi sono sentita particolarmente coinvolta dal genere, che ho poi approfondito autonomamente. Allo stesso modo la filmografia di Totò è stata una costante nella mia infanzia, assumendo così un valore intimo ancor prima che artistico. Per quanto riguarda Italo Calvino, potrei definirlo un punto di snodo del mio percorso individuale. La lettura del suo “Visconte Dimezzato” è stata una sorta di rivelazione prodigiosa: ho riconosciuto nelle sue parole l’espressione eccelsa del contrasto emotivo che custodivo dentro di me. Sono figure da cui non si resta immuni: il primo ascolto, il primo verso rappresentano una sorta di “battesimo del fuoco”, uno sguardo differente sul mondo che scavalca ogni cardine comune.

Tramite lo studio della letteratura latina e greca, ti sei avvicinata alla delicata arte della traduzione. Visto che fino ad ora ci hai citato modelli italiani, perché non ci dici quali sono gli artisti e intellettuali esteri a cui fai maggiore riferimento? E perché?
Nutro una singolare affinità per il gusto poetico di Rainer Maria Rilke, simbolico e incalzante. “Voi mi uccidete le cose” recita uno dei suoi versi, esplicitando quanto la parola umana possa divenire così rigida e determinante da annientare ogni scintilla di poesia dimorante nella realtà. Ulteriore riferimento è senz’altro Franz Kafka,  in particolar modo per la sua “allegoria dell’assurdo”, che proseguendo nella lettura assume aspetti sempre più concreti.

I nostri lettori hanno già avuto modo di conoscerti attraverso il tuo articolo di esordio – un articolo di stampo filosofico talmente notevole da valerti l’immediato ingresso in redazione. Hai già esplicitato anche altre interessi, quindi la domanda sorge spontanea: cosa dobbiamo aspettarci di leggere prossimamente?
Certamente analisi che rispondano a una propria complessità, a mio parere dovuta a qualsivoglia argomento da trattare. Proseguirà il filone filosofico, ma non escludo introduzioni legate all’ambito artistico-letterario, così come riferimenti all’attualità. Diciamo che sarà principalmente l’ispirazione a guidarmi nella produzione.

Per ora sei ancora impegnata tra i banchi del liceo, ma a breve ti verrà richiesto di scegliere che direzione dare alla tua vita. Quali sono le tue speranze e paure per il futuro?
Apprezzo molto l’impiego del termine “direzione”, perché per quanto possa stabilire obiettivi e traguardi ciò che maggiormente mi auspico è che l’itinerario risulti avvincente. D’altronde in una deviazione sarà visibile una meta inedita da conseguire. Il mio più grande timore è l’approdo a una dimensione che possa lentamente affievolire lo stimolo all’estro poetico,  quel lato di sensibilità sviluppata nel tempo che mi consenta di trascendere uno schema propinato in assoluto come tale. Aspiro a fare di me una donna che non lo permetta.

Puoi approfondire la tua idea di arte e di cultura?
Arte è il riverbero di un’armonia, che non necessariamente risponda a canoni metodici (ne è esempio lampante la natura stessa), concepita da inquietudini veementi, esigenze sociali, radici recondite… un altare di contemplazione dell’universo intero. La cultura onora i principi dell’arte mediante il nobile atto della conoscenza, a mio parere necessariamente affrancata da forme d’immobilismo. Lo spirito culturale passa attraverso la coltivazione del dubbio e tale non è se si affeziona acriticamente ad un assioma.

Sei stata tu stessa a contattare Bottega di Idee. Perché lo hai fatto, e cosa speri di trarre da questa collaborazione?
Ho contattato Bottega di Idee poiché lo reputo un ottimo veicolo d’espressione, un canale di comunicazione poliedrico che consente di scongiurare l’immobilismo sopracitato. Mi auguro di conferire, attraverso il mio intervento, un contributo all’altezza della fiducia concessa e di sostenere scambi stimolanti con tutti coloro che avranno il piacere di leggere i miei articoli.

Benedetta

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