Svuotare la tazza di tè

Come ogni percorso, nel dōjō1 a cui appartengo anche la pratica aikidoistica ha una sua ideale conclusione al termine dell’anno: il gasshuko. In breve, consiste in un ritiro estivo di quattro giorni di pratica intensiva e meditazione, durante i quali l’immersione nel mondo marziale è così massiccia da far mettere da parte qualsiasi cosa nonContinua a leggere “Svuotare la tazza di tè”

Metti il tatami, togli il tatami

Avrò avuto dieci anni quando ho visto per la prima volta The Karate Kid. Nonostante l’iconicità di certe scene e battute mi si sia stampata in testa – come dimenticare il “Metti la cera, togli la cera” sulla lunga fila di macchine sporche? –, nel complesso non lo trovai molto appassionante, anzi: se possibile, aumentòContinua a leggere “Metti il tatami, togli il tatami”

Attraversare la nebbia

Una domenica di metà dicembre mi sono dovuta svegliare alle quattro e mezza del mattino. C’è qualcosa di alienante nel camminare per le strade vuote e fredde delle primissime ore del giorno, quando si ha solo silenzio e fiato che si condensa, così come c’è qualcosa di ancora più strano nell’affrontare in automobile la nebbiaContinua a leggere “Attraversare la nebbia”

Scintilla di creazione

Chiunque scrive, che sia un autore a livello amatoriale o qualcuno di già avviato nel mondo dell’editoria, si sarà trovato a un certo punto davanti all’annosa domanda: Perché scrivi? È una questione complessa, a cui è difficile rispondere. Infatti, per quanto sia convinta che tutti i buoni autori siano stati innanzitutto influenzati e spinti dallaContinua a leggere “Scintilla di creazione”

Acqua di vita

Spesso si afferma che la buona letteratura è quella in grado di rappresentare al meglio l’essere umano. L’ho sempre considerata una frase veritiera, soprattutto a causa della mia esperienza di lettrice: i migliori libri su cui ho messo le mani, infatti, sono descritti alla perfezione da tale affermazione e sono stati in grado di smuovermiContinua a leggere “Acqua di vita”